Tagliare un albero non è mai piacevole. Figuriamoci tagliarne un centinaio, ed in un colpo solo, quale sussulto emotivo può creare nella cittadinanza, o almeno in una parte di essa, a maggior ragione se si tratta di un piccolo comune. Stiamo parlando di Montegiordano, dove nella mattinata di sabato 28 marzo, in ossequio ad un’ordinanza sindacale, una ditta ha tagliato 78 pini marittimi sul lungomare. Si è levata subito una protesta di alcuni cittadini, amplificata dal web, per un’azione, a detta di molti, priva di motivazioni plausibili. Eppure il sindaco di Montegiordano, Rocco Introcaso, al suo primo mandato nemmeno da un anno, è parso, sin dalle prime battute, persona sensibile al rispetto dell’ambiente, propenso a politiche “plastic free” come testimoniano le numerose iniziative sin qui intraprese. Ed ecco che lo abbiamo ascoltato per capirci qualcosa in più di questa vicenda. Il sindaco ci spiega come da qualche tempo ormai era cominciata un’azione di monitoraggio degli alberi in questione, pini marittimi piantati all’incirca una sessantina di anni fa. «Per via di una potatura approssimativa negli anni – ci spiega Introcaso – gli alberi non erano più stabili con il rischio di poter cadere su qualche auto in transito e su qualche pedone. Io sono responsabile della sicurezza dei miei cittadini – sottolinea il sindaco». Che fa notare anche come le radici, nel tempo, abbiamo creato seri danni alla pavimentazione del lungomare. «Inoltre alcune famiglie che abitano nei pressi hanno segnalato – ed abbiamo avuto moto di appurarlo – come i pavimenti delle loro abitazioni risentissero del movimento delle radici».
Pertanto il taglio dei pini «a cui tutti, a Montegiordano, eravamo legati» si è reso necessario per questa duplice finalità: tutela della pubblica incolumità, ma anche per dare spazio ad un nuovo volto del lungomare con i lavori che oggi purtroppo sono ancora in stand by – da come precisa Introcaso – appunto per l’emergenza sanitaria in corso. Alla nostra domanda su che fine facesse il legname degli alberi, il sindaco ha risposto che è stato ceduto alla stessa ditta che si occupa della Raccolta Differenziata in paese, in una sorta di contropartita per lo smaltimento gratuito. Tutta questa operazione, inoltre, del taglio alberi, acquisto nuovi alberi, consulenze ed eventuale altro è costata alle casse del Comune di Montegiordano, circa 15.000 euro. «Alcune volte gli amministratori comunali – conclude il sindaco di Montegiordano – sono chiamati a scelte coraggiose, spesso non condivise da parte della popolazione. Ma sono azioni dettate da nuove evenienze e necessità». Ci auguriamo che il sacrificio di oltre cento pini marittimi possa servire ad aprire gli occhi anche ad altri amministratori in un’ottica di tutela della pubblica incolumità, intervenendo in alcuni punti del comprensorio, come ad esempio la “vecchia” Ss 106 tra Amendolara a Trebisacce che, nelle giornate di maltempo, si trasforma in una sorta di tagliola per gli automobilisti, a causa di numerosi vecchi pini marittimi danneggiati che costeggiano la carreggiata.
Vincenzo La Camera