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Amendolara. Chiude la Scuola Primaria della Marina

Amendolara. Chiude la Scuola Primaria della Marina
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Questa mattina ad Amendolara la campanella del nuovo anno scolastico è suonata soltanto per i piccoli della scuola dell’Infanzia della Marina. Per il resto degli scolari tutto rimandato a giovedì 19 settembre. Questo perché l’Amministrazione Comunale di Amendolara ha deciso di trasferire tutte le scuole del paese, fatta eccezione appunto per l’asilo della Marina – presso lo storico edificio scolastico delle scuole Elementari del Centro (dove sino ad ora era allocata soltanto la suddetta scuola assieme ai pochi bambini della scuola dell’Infanzia), che però in questi giorni è sottoposto a lavori di manutenzione straordinaria. Mentre sul trasferimento temporaneo della Scuola Secondaria di Primo Grado (le ex Medie) presso questo edificio nessuno ha avuto da ridire, in quanto necessario per consentire i lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico previsti da qui a breve presso la struttura; cosa ben diversa si è verificata per la chiusura della Scuola Primaria di Amendolara Marina (nella foto) con conseguente trasferimento presso l’edificio del Paese.

Le voci sulla chiusura della Scuola Primaria alla Marina (che tra l’altro ad oggi conta più bambini rispetto al paese) – poi diventata notizia ufficiale – inizialmente aveva creato malcontento tra i genitori: infatti un presidio scolastico in un agglomerato urbano considerato in crescita rappresenta sicuramente una risorsa. Questo malcontento, al momento sarebbe rientrato (per la maggioranza dei genitori), in quanto, da quello che si apprende, andrebbe a scongiurare la formazione di pluriclassi, soluzione sempre indigesta ai più. Anche se all’interno della lettera che il sindaco Antonello Ciminelli ha fatto pervenire qualche giorno fa alla nuova Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Amendolara-Oriolo-Roseto Capo Spulico, Magda Berloco, si leggono anche altre motivazioni. Dal risparmio di risorse economiche per il Comune che si andranno a verificare grazie all’accorpamento; aall’imminente inizio dei lavori del Terzo Megalotto della Ss 106 da Sibari a Roseto Capo Spulico; alla verifica degli impianti elettrici e termici.

Poi c’è una terza motivazione che il sindaco nella sua missiva del 9 settembre (firmata anche dall’assessore alla Cultura, Luciana De Vita) inserisce e che aprirebbe una discussione molto ampia: cioè la presenza nell’area circostante la scuola elementare in Marina (dedicata ai militati italiani morti a Nassiriya nel 2003) di produzioni agricole intensive da frutta di proprietà privata avviate da alcuni anni «che consigliano di trasferire altrove detta scuola». Ebbene alcuni cittadini risiedenti nelle zone interessate dalle piantagioni, come La Lista o le case popolari – dove insistono proprio le scuole oggi chiuse per trasferimento – si sono immediatamente chiesti come mai fosse necessario tutelare solo le scuole da possibili rischi per la salute prodotti da questo tipo di piantagioni e non anche le abitazioni private. Allorché il primo cittadino, da noi interpellato, ha confermato quanto scritto nella lettera spiegando che «mentre per le abitazioni civili è prevista una distanza dalle aree di produzione agricole di almeno 30 metri; la stessa cosa non può essere detta per gli edifici pubblici dove si creano concentrazioni di persone, come può essere una scuola – che sottostanno quindi ad una normativa differente e che avalla la chiusura dell’edificio scolastico». Motivazioni di salute a parte, di cui il sindaco è il primo responsabile, non tutti i genitori hanno digerito la chiusura della Scuola Primaria in Marina: in primo luogo perché la Marina verrebbe privata di un importante luogo, simbolo di cultura, presidio dello Stato; in secondo luogo perché tanti di loro non si sentono ancora rassicurati sulle condizioni dell’edificio che ospiterà tutte le scuole, «costruito negli anni ’50, in conformità alla normativa dell’epoca, e che sarà costantemente attenzionato al fine di conformarlo alle normative vigenti». Alla luce di questi punti ancora da chiarire, forse sarebbe auspicabile un’assemblea popolare (strumento spesso utilizzato dall’Amministrazione Comunale in passato ma negli ultimi tempi accantonato) – prima dell’inizio del nuovo anno scolastico – dove, il sindaco e i consiglieri sicuramente potranno fugare ogni dubbio.

Vincenzo La Camera

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Mario Gervasi
Mario Gervasi
4 anni fa

Non ho parole ancora una volta, come nel passato, la Marina è ritornata ad essere una dipendenza del Paese. Viva il Sindaco e l’amministrazione comunale. Eppure io non vivo ad Amendolara, non ho figli da mandare alla scuola primaria perchè sono già laureati. Ma tutto questo perchè nato e cresciuto in Marina dove ritorno perchè mi considero una albero con le radici ad Amendolara Marina ed il tronco altrove. Approfitto di questo commento per dire che da anni l’estate è un fallimento, mentre a Roseto si respira aria di festa e spensieratezza perchè la gente in vacanza vuole divertirsi. Questo ad Amendolara da anni non è possibile.

GIUSEPPE PAGANO
GIUSEPPE PAGANO
4 anni fa

Invece di polemizzare, noi tutti genitori dovremmo analizzare il problema forse in maniera più obiettiva perchè alcune motivazioni riportati dall’articolo rasentano il ridicolo.La cultura non è di pertinenza di un luogo e spostando una scuola da un edificio ad un altro non si offende o sminuisce il sapere.Il vecchio edificio scolastico di Amendolara Paese strutturalmente pone meno problemi dello stabile che ha ospitato fino allo scorso anno la scuola primaria di Amendolara Marina.Pare che qualcuno voglia alimentare discussioni inutili che per tale motivo non hanno modo di esistere e collocare la discussione in una sorte di rivalità tra Paese e Marina.Nessuno edificio scolastico in tutto il territorio nazionale può ritenersi sicuro.Ciò nonostante,tutti i nostri bambini devono essere tutelati dal punto di vista della sicurezza ma la polemica,il dissenso e la manifestazione del proprio pensiero devono essere supportati da argomentazioni valide.

Pagano giuseppe
Pagano giuseppe
4 anni fa

Io mi sento un Amendolarese e basta.Sono nato ad Amendolara Paese e vivo in Marina da vent’anni.Le dipendenze presunte della Marina dal Paese traggono origine da una visione errata della realta’ e che per tale motivo non ha modo d’essere.Non vedo,poi nella fattispecie cosa “ciazzecca” l’estate Amendolarese.L’albero di Amendolara e’ solo uno e non importa dove possa essere il tronco o le radici o i suoi frutti.