Scavi di Sibari allagati. Scattano gli avvisi di garanzia. Quaranta indagati

Anche l’attuale sindaco di Cassano Jonio Gianni Papasso (in carica dal 2012) e il suo predecessore Gianluca Gallo (sindaco dal 2004 al 2012), consigliere regionale, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti in merito all’allagamento degli scavi di Sibari avvenuto il 18 gennaio scorso e che ancora blocca l’accesso dei visitatori (pochi a dire la verità) alla zona archeologica. Nonostante in questi mesi il parco di Sibari è stato teatro di numerose passerelle politiche “romane”. Sta di fatto che una quarantina persone (tra cui sindaco ed ex sindaco) sarebbero state raggiunte da avvisi di garanzia per omissioni di atti d’ufficio, danno colposo, invasione e occupazione di terreno, danneggiamento di beni culturali, opere eseguite senza autorizzazioni.
Nella lista degli indagati, notificata dai Carabinieri del comando provinciale di Cosenza, figurerebbero anche il commissario straordinario per l’emergenza idrogeologica Domenico Percolla e la direttrice del museo archologico della Sibaritide, Silvana Luppino. Ma anche vari funzionari Afor, dirigenti della Provincia e proprietari di terreni a ridosso degli argini del fiume Crati. Un disastro annuncianto, come tanti in Calabria, non imputabile sicuramente a madre natura ma alla mancanza di controlli che regna sovrana da queste parti. Il 18 gennaio 2013 il fiume ruppe gli argini inondando gli scavi, mentre un nuovo inverno è alle porte.