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‘Nduja made in Yorkshire? Coldiretti s’infuria: «Giù le mani, è solo calabrese»

‘Nduja made in Yorkshire? Coldiretti s’infuria: «Giù le mani, è solo calabrese»
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Nel mondo del falso cibo Made in Italy ora entra a far parte anche la ‘nduja, il piccante insaccato calabrese, gioiello di punta della gastronomia vibonese e non solo. Lo ha denunciato il direttore di Coldiretti Calabria, Francesco Cosentini: «La notizia che la ‘nduja viene prodotta in Inghilterra nella contea del Yorkshire sicuramente ci indigna, ma non ci sorprende poiché è da anni che nei rapporti sulle agromafie, nelle battaglie quotidiane, mettendoci la faccia, denunciamo  che oggi l’Italia esporta circa 42 miliardi di euro di cibo e nel mondo il falso cibo italiano vale circa 100 miliardi, di cui calabrese circa 1,6 miliardi».

«Dobbiamo operare su due fronti – propone Coldiretti. Il primo è accelerare il riconoscimento dell’Igp ‘nduja di Calabria e, poi, continuare la raccolta delle firme per la petizione rivolta alla Commissione Europea  denominata “stop al cibo anonimo – Eat Original – Scegli l’origine”». La petizione chiede di estendere a livello europeo l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. «L’indicazione di origine – sottolinea Cosentini – consente di contrastare le imitazioni, prevenire le falsificazioni e le pratiche commerciali sleali che danneggiano la nostra economia, rafforza la lotta alle agromafie e la difesa contro le grandi multinazionali del cibo che hanno interesse ad occultare l’origine degli ingredienti agricoli».

«Non ci stiamo – aggiunge Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – a subire questo ulteriore attacco ad una nostra produzione d’eccellenza che punta a colpire gli alimenti e il futuro dei nostri prodotti, frutto di tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori che si impegnano quotidianamente con sapienza e dedizione per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo. Certamente la ‘nduja, che in questi ultimi anni ha avuto un boom in tutto il mondo con un utilizzo plurimo nei migliori ristoranti, ha scatenato gli appetiti di improbabili produttori di cibo di qualità che punta a confondersi con quello originale, ricco di storia cultura e tradizione. Quindi giù le mani dalla ‘nduja calabrese!».

Federica Grisolia

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