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Consorzio Bonifica. Operai senza stipendio sul tetto della centrale di Rossano

Consorzio Bonifica. Operai senza stipendio sul tetto della centrale di Rossano
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di Pino La Rocca – Cambiano i vertici dell’Ente Consortile di Trebisacce ma gli operai restano sempre sulla graticola. Ieri mattina, 17 luglio 2023, una rappresentanza dei 40 dipendenti senza stipendio da più mesi (nella foto), esasperati per la lunga attesa, sfidando i raggi infuocati del sole e le alte temperature di questi giorni, in segno di protesta e di rabbia, sono saliti sui tetti della Centrale Idroelettica di Rossano. «Gennaio 2023 – hanno gridato da lassù questi sfortunati lavoratori ognuno con un proprio nucleo familiare a carico – è stato l’ultimo mese in cui abbiamo visto un salario. Non ci pagano da ben 7 mesi e non possiamo più andare avanti così». Una storia lunga e tormentata, quella di questi operai e dei tanti dipendenti che sono andati in pensione da diversi mesi e non hanno ancora ricevuto il TFR. Parliamo di padri di famiglia, per la maggior parte dei quali questo salario è l’unico sostentamento economico del nucleo familiare.

Una storia che, a ben vedere, non è cambiata neanche dopo il commissariamento dell’Ente Consortile con sede a Trebisacce forse anche perché la Regione, dopo aver sfiduciato la Dirigenza ed averla sostituita con un Commissario “senza portafoglio”, non ha dato seguito, a distanza di diversi mesi, agli adempimenti successivi. A sostenere le ragioni della legittima protesta dei “forestali” sono presenti sul posto i rappresentanti sindacali di Cgil-Cisl e Uil, tutti testimoni diretti di questo vero e proprio dramma lavorativo, i quali hanno fatto sapere di aver sollecitato un incontro urgente lo scorso 8 luglio presso la Prefettura di Cosenza, ma tale richiesta sarebbe caduta nel vuoto. I Sindacati hanno quindi chiamato in causa il Commissario del Consorzio Integrale dei Bacini Jonici di Trebisacce Ing. Angelucci, la Regione Calabria e tutte tutte le organizzazioni coinvolte. Nonostante la Prefettura di Cosenza abbia risposto invitando tutte le parti interessate a trovare una soluzione, fino ad oggi nulla è stato fatto ed ora, con il termometro impazzito e le alte temperature di questi giorni, si profila il rischio che, senza l’importante supporto delle reti irrigue gestite dai Consorzio di Bonifica, si possano provocare danni incalcolabili per l’agricoltura dell’Alto Jonio e della Piana di Sibari.

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