Si torna a parlare dell’aeroporto di Sibari. Regione: «Solo fra 30 anni l’opera sarà giustificabile»

Prima tolgono l’aeroporto di Sibari dal Piano regionale dei trasporti e poi dichiarano che l’opera non si può realizzare perché non è prevista nello stesso piano. E’ quanto, secondo l’associazione “Le ali per Cosenza” presieduta dall’ingegnere Luigi Sauve, avrebbe fatto il governo regionale della Calabria allo scopo di precostituirsi un alibi utile a dire no alle legittime aspettative di un territorio come la Sibaritide che aspetta da oltre 20 anni la realizzazione di quest’opera, ritenuta essenziale per vincere lo storico isolamento che impedisce il decollo economico e turistico dell’intera area che comprende l’Alto Jonio la Sibaritide ed il Pollino, oltre naturalmente all’area metropolitana Cosenza-Rende.
«Visto che nel precedente Piano l’aeroporto c’era, – ha scritto il presidente Sauve – viene da chiedersi, perché l’esecutivo della regione meno sviluppata d’Italia continua a “sotto” svilupparsi ed invece di chiedere e magari pretendere più infrastrutture per lo sviluppo dell’intero suo territorio, si autolimita, oserei dire, si auto-castra, addirittura togliendo dalla sua programmazione alcune infrastrutture cruciali già precedentemente previste? Per rabbonirci – aggiunge sempre l’ingegnere Sauve – la vice-presidente Stasi (di Crotone) garantisce che solo fra una trentina d’anni ci sarà un incremento di passeggeri tale da giustificare la realizzazione di un quarto scalo calabrese. E allora mi chiedo, ma l’imprenditoria della Calabria Citeriore, che è candidata a non avere nessun servizio aeroportuale per i prossimi 30 anni, sarà nel frattempo sopravvissuta in un mondo che già ora si muove solo sulle ali? Ed ancora, – continua Sauve – perché questi discorsi aulici ce li fanno sempre cittadini della Calabria inferiore dotati di ben tre aeroporti ? Non sarebbe carino se si mettessero una buona volta nei nostri panni?».
A seguire, il presidente dell’associazione “Le ali per Cosenza” contesta le affermazioni del presidente della Confindustria di Crotone Michele Lucente che, dopo essersi meravigliato che ancora si parli dell’aeroporto di Sibari, lancia l’idea di una “navetta” per portare a Crotone i passeggeri della Sibaritide, in modo da rafforzare lo scalo di Crotone. «Evidentemente – risponde al riguardo Sauve portando ad esempio le nazioni più evolute sul piano turistico – costui non ha mai percorso la leggendaria S.S. 106…». Del resto, fa rilevare l’ingegnere Sauve, metà della Calabria ha 3 aeroporti e l’altra metà neanche uno. «Questa è l’amara realtà! E allora – conclude Luigi Sauve – perché la nostra classe politica non sale sui tavoli del parlamento, non batte i pugni per ottenere infrastrutture, ferrovie, strade, autostrade, aeroporti, fondi per i nostri beni culturali, riqualificazioni ambientali, sponsorizzazioni per il turismo… invece di alimentare questa inutile guerra tra poveri?».
Pino La Rocca
Mi sembra di sognare….ma invece di parlare del solito aereoporto fantasma, a pochi Km da un altro della stessa risma non sarebbe il caso di premere per una riorganizzazione imponente della rete ferroviaria? Magari facendo veramente gruppo in sede nazionale (come Calabria+Basilicata+Puglia)