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Cassano, si torna a parlare di ferriti di zinco. Rifiuti speciali rinvenuti a Lattughelle

Cassano, si torna a parlare di ferriti di zinco. Rifiuti speciali rinvenuti a Lattughelle
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La conferenza stampa di sabato pomeriggio

La conferenza stampa di sabato pomeriggio

“Ferriti di zinco – l’Amministrazione Comunale sempre vigile ed interessata alla tutela della salute pubblica”, questo il tema della conferenza stampa che il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso ha tenuto questo pomeriggio (sabato) presso l’Aula consiliare “G. Bloise” di Palazzo di Città. «Ho inteso convocare questa conferenza stampa per informare i cittadini del nostro comune su come stanno le cose sulla vicenda ferriti di zinco – ha esordito il primo cittadino – soprattutto alla luce dell’ultimo sequestro che ha disposto il GIP presso la Procura della Repubblica di Castrovilari, che io ringrazio per il lavoro svolto sino ad ora».

Il sindaco di Cassano All’Ionio  ha informato che lo scorso 8 novembre 2013, acquisito al protocollo in data 11.11.2013, è stato notificato un Decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari, di un area di circa 30.000 mq in località Lattughelle di Sibari, in cui sono stati riscontrati anche rifiuti speciali e pericolosi, tra i quali rifiuti che recano una somiglianza visiva con le ferriti di zinco rinvenuti qualche decennio fa nelle discariche di Chidichimo, Tre ponti e Capraro. L’amministrazione comunale non è rimasta silente difronte a questo provvedimento del GIP di Castrovillari, ha ribadito ripetutamente il Sindaco. «Ricevuta la notifica del decreto di sequestro- ha informato il primo cittadino cassanese – ho pensato immediatamente di nominare un consulente, con incarico gratuito, esperto in materia ambientale. Mi è stato suggerito, come prima misura, quella di emettere un ordinanza contingibile ed urgente per prevenire o eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e sicurezza urbana. La stessa è stata dame firmata in data 15.11.2013, comunicata al Gip ad al legale dei proprietari della discarica, con la quale, per l’appunto, veniva intimato ai proprietari l’attivazione di tutte le misure necessarie a garantire la tutela della salute pubblica e limitare i fenomeni di contaminazione e di inquinamento. In pari data – ha informato ancora Papasso – ho chiesto alla Provincia di Cosenza, competente sulla discarica sequestrata, la bonifica e messa in sicurezza dello stesso sito.

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Il mio impegno non si è fermato qui, visto che in data 21.11.2013 mi sono recato all’Assessorato regionale all’Ambiente per concordare un percorso comune. In data 22.11.2013, quindi ieri, ho inviato una lettera al ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e per conoscenza anche al Prefetto; al Presidente della Regione; all’Assessorato regionale all’Ambiente; al Presidente della Provincia; al Procuratore della Repubblica, al GIP ed al Comando della Guardia di Finanza di Sibari, con la quale ho chiesto di estendere, con la massima solerzia, anche al sito oggetto di sequestro preventivo le attività di caratterizzazione già compiute o previste per i siti di Chidichimo e Tre Ponti. Dunque il nostro intervento è stato tempestivo e non è vero che siamo stati silenti. Anzi  da parte nostra c’è stata una reazione energica ed attiva per tutelare la salute pubblica e l’ambiente. Di questo sito ce n’eravamo interessati già quest’estate, allorquando, anche di notte, abbiamo fatto dei sopralluoghi a seguito di emanazione di fumi insopportabili per i residenti. Ho informato la guardia di Finanza di Sibari, facendo il io dovere di tutore della salute pubblica. Dopo le opportune indagini è seguito il provvedimento di sequestro preventivo. Non potendo stabilire se si tratti o meno di un nuovo sito di ferriti di zinco, con questi atti ho chiesto dunque che si compia sull’area sequestrata lo scorso 8 novembre si compiano le opportune indagini e si compia un adeguato piano di caratterizzazione».

Il problema ferriti di zinco a Cassano all’ionio purtroppo non ha avuto fine con la bonifica ultimata nel 2011, visto che la stessa Syndial ha presentato una variante al progetto operativo di bonifica al fine di eseguire ulteriori approfondimenti, anche alla luce di nuovi sequestri. Alla luce di ciò, questa Amministrazione comunale, nella conferenza di servizi del 9.05.2013, per come emerso nel corso della stessa che nel sito “Sibari” è stata riscontrata una forte presenza di ferro, nociva, d’intesa con il sindaco di Cerchiara, hanno chiesto una sollecita rimozione dei rifiuti tossici extra SIN. Sempre d’intesa con il Comune di Cerchiara di Calabria abbiamo sollecitato all’Istituto Superiore della Sanità, competente in materia, uno studio epidemiologico sull’incidenza delle ferriti sul territorio. L’Istituto Superiore della Sanità non ha ritenuto opportuno avviare alcuna indagine. Non ci siamo tranquillizzati o fermati però – ha spiegato ancora il Sindaco – interpretando il sentimento di preoccupazione dei miei cittadini ho interpellato taluni medici e l’Asp 4 di Cosenza per monitorare la situazione. Con la stessa Asp abbiamo parlato di istituire in provincia un registro dei tumori. Il risarcimento ricevuto da Syndial negli scorsi mesi non riguarda il ristoro dei danni ambientali, la salute pubblica non ha prezzo, ma si riferisce solo ai danni d’immagine di un comune interessato negli anni ’90 dall’illecito interessamento dei veleni come le ferriti di zinco».

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