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Cerchiara, “Canyoning” incontra presidente Parco Pollino per la bonifica delle Gole del Caldanello

Cerchiara, “Canyoning” incontra presidente Parco Pollino per la bonifica delle Gole del Caldanello
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Escurs. nel CaldanelloGole del Caldanello: presto un tavolo di concertazione per la bonifica del grande e rinomato canyon naturale delimitato dalle due gigantesche pareti rocciose a strapiombo tra “la timpa” su cui si erge il centro storico di Cerchiara ed il maestoso monte Sellaro su cui sorge il Santuario della Madonna delle Armi. Si tratta in realtà di canyon di suggestiva bellezza naturale apprezzato dagli appassionati di escursionismo ma ridotto da tempo, a causa dell’incuria degli uomini, ad una grande discarica a cielo aperto in cui, peraltro, sversano i propri liquami fognari i due impianti comunali di depurazione.

Ad aprire un focus di discussione su questa vera e propria emergenza naturale ed a dare notizia che qualcosa comincia a muoversi è Luca D’Alba, coordinatore regionale dell’associazione italiana “Canyoning”, il quale ha informato che nei giorni scorsi, in occasione dell’inaugurazione dell’area-camper “Caravanserraglio SAH” realizzata nel comune di Cerchiara, una rappresentanza delle 30 associazioni ambientaliste e sportive firmatarie dell’appello per la salvaguardia e la valorizzazione delle Gole del Caldanello, ha incontrato Domenico Pappaterra presidente del Parco Nazionale del Pollino per discutere proprio di questa vera e propria emergenza ambientale.

«Dopo aver fatto una attenta disamina delle condizioni attuali di degrado del Caldanello e del suo fragile ecosistema, tra i più suggestivi e affascinanti canyon del Mezzogiorno – scrive l’avvocato Luca D’Alba in una propria nota – il presidente dell’Ente Parco si è impegnato ad organizzare quanto prima e dopo una prima ricognizione tecnica, un apposito tavolo di concertazione tra gli enti interessati, dalla Regione Calabria alla Provincia di Cosenza, dal comune di Cerchiara alle associazioni ambientaliste. Il tavolo – scrive ancora Luca D’Alba – avrà come primo obiettivo quello di individuare le priorità da affrontare e gli strumenti finanziari a cui far ricorso per poter far fronte alle opere di bonifica, con particolare attenzione ai due depuratori che innestano direttamente nel torrente le proprie acque di risulta. Le associazioni –conclude l’avvocato trebisaccese Luca D’Alba – non possono quindi che esprimere piena soddisfazione per gliimpegni assunti dal presidente Pappaterra, consapevoli che quanto si riuscirà a mettere in moto porterà non solo grandi benefici all’ambiente ma costituirà anche un’occasione di alto valore formativo, specie per le giovani generazioni,custode di un patrimonio ambientale straordinario vera risorsa per lo sviluppo sostenibile del Parco e dei suoi abitanti».

Pino La Rocca

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