Redazione Paese24.it

Nuova Ss 106. C’è un’interrogazione parlamentare. «Non si può distruggere territorio per motivi economici»

Nuova Ss 106. C’è un’interrogazione parlamentare. «Non si può distruggere territorio per motivi economici»
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viadotto saraceno pagg. 2-3L’ammodernamento della Ss 106 da Sibari a Roseto, che tanto fa discutere da queste parti, approda in Parlamento, alla Camera dei Deputati. A sollevare le preoccupazioni relative al nuovo tracciato che taglierà l’Alto Jonio cosentino è stato il deputato Pd Ermete Realacci, ambientalista di lungo corso, che ha provveduto pochi giorni prima di Pasqua a formulare un’interrogazione parlamentare a risposta scritta rivolta al ministro dell’Ambiente, al ministro dei Beni Culturali e a quello delle Infrastrutture e Trasporti.

La zona sotto la lente di ingrandimento è quella che va dal torrente Pagliara, nel comune di Trebisacce, passando per una striscia di terra ricadente nel comune di Albidona sino ad arrivare al torrente Ferro che separa il comune di Amendolara da quello di Roseto Capo Spulico. Circa 12 chilometri, da come ricorda anche l’onorevole Realacci nella sua introduzione all’interrogazione, che dal progetto preliminare approvato anche dai sindaci a quello definitivo, che sarebbe oggi da cantierizzare, è stato stravolto. In quest’ultimo progetto, divulgato nel febbraio scorso, infatti la livelletta si alza di una quarantina di metri andando ad interessare i pianori terrazzati di Albidona e Amendolara che saranno tagliati dalla nuova arteria come un coltello nel burro. Le gallerie naturali vengono sostituite da quelle artificiali. L’intervento del deputato del Partito Democratico fa seguito a diverse rimostranze in ambito locale, sopratutto nel comune di Amendolara, evidentemente quello più danneggiato. In sintesi il progetto definitivo, nei chilometri succitati prevede oggi: n. 9 viadotti per una lunghezza di 4058 metri e una altezza media di 60 metri; gallerie artificiali n. 5 per una lunghezza di 1354 metri; gallerie naturali nessuna; tratti in superficie per una lunghezza complessiva di 6166 metri.

«Le scelte del progetto definitivo non rispettano secondo l’interrogante – scrive Realacci ai ministri –  l’impostazione di base del preliminare e disattendono totalmente lo stesso parere favorevole sul preliminare della Commissione Speciale VIA del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Infatti il parere della Commissione speciale VIA è favorevole con prescrizioni, tra le quali la valutazione relativa all’impatto paesaggistico, ove si prescrive che i terrazzi marini (zona turistica e agricola) debbano essere salvaguardati, nel rispetto del vincolo paesaggistico apposto dal Ministero dei beni e delle attività culturali con decreto-legge del 11 aprile 1990».

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«Il progetto definitivo, nel tratto in questione – continua l’onorevole ambientalista –  si discosta secondo l’interrogante dal preliminare approvato tanto da rappresentare un nuovo progetto. Lo stesso contraente, aggiudicatario della gara, nella relazione generale del progetto definitivo ammette che le scelte progettuali sono dovute a motivi economici di mantenere il costo complessivo dell’opera entro limiti di spesa originariamente assentiti e non a motivi tecnici». Secondo Ermete Realacci queste non sono determinazioni da poter giustificare il danneggiamento irreversibile di un territorio.  E pertanto chiede ai ministri destinatari delle osservazioni: «quali urgenti iniziative intendano intraprendere presso l’ANAS, la quale, entro il 15 maggio 2014 (termine per l’espressione dei pareri sulla VIA), ha la possibilità di chiedere sospensioni per apportare modifiche al progetto definitivo, interrompendo i termini dell’esame». E Realacci chiude la sua interrogazione chiedendo ai ministri se, qualora l’Anas non riveda in qualche modo il progetto definitivo, loro «intendano tenere conto delle argomentazioni sopra riportate esprimendo parere negativo alla prosecuzione della procedura in sede di firma congiunta del previsto decreto di loro competenza».

Vincenzo La Camera

 

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Enrico Riccitelli
Enrico Riccitelli
10 anni fa

Rimane l’ultima speranza……per evitare uno scempio che portera’ pochi soldi oggi per sottrarne molti al turismo domani. A chi magnifica entrate spettacolari farei notare che nella vicina Monte Giordano, dove la strada gia’ c’e’ non ho visto un’aumento di immatricolazioni di Ferrari Porsche e simili……