L’Alto Jonio chiede aiuto: «Priorità al rilancio dell’agroecosistema»
«Se il mondo agricolo, il cosiddetto agroecosistema, vive e produce, anche tutto l’indotto che intorno ad esso ruota, produce reddito sulla scia di questa economia: noi tecnici del settore siamo legati a doppio filo con il mondo rurale e in una sorta di dare e avere, riconduciamo gran parte del nostro reddito professionale». Le parole in questione sono state pronunciate da Cristian Vocaturi, segretario del collegio degli agrotecnici e agrotecnici laureati della provincia di Cosenza, in occasione di un incontro privato tra agrotecnici e alcuni rappresentanti del mondo agricolo della sibaritide. L’incontro in questione (propedeutico al convegno in preparazione per fine settembre, che verrà coinvolte aziende, operatore del settore e soprattutto tecnici agricoli) è stato organizzato dall’AICOS (Associazione Italiana Consulenti e Operatori della Sicurezza sul Lavoro) e grande spazio è stato dedicato al tema della crisi nel settore dell’agricoltura, alla sicurezza nel mondo agricolo e al recente bando INAIL sul tema.
Nell’ottica dello sviluppo delle potenzialità e dell’offerta degli agrotecnici al mondo agricolo, il segretario Vocaturi ha annunciato nel breve che si farà portavoce della stipula della convenzione da parte del collegio con lo Sportello Attività Produttive (SAP) diretto dal dottor Peppino Bonanno, che sarà presente al convegno di fine settembre.
«E’ un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire – ha detto Vocaturi ai presenti – perché proprio grazie ai servizi offerti dal SAP, noi tecnici possiamo sapere e accedere ai molti bandi che possono riguardare il mondo agricolo e quindi poter offrire ai nostri interlocutori, ai nostri clienti, tutte le agevolazioni che interessano. L’occasione offerta dal convegno promosso dall’AICOS – ha proseguito Vocaturi- sarà un’opportunità da non sottovalutare soprattutto per la presenza di esponenti della politica calabrese che in vista delle elezioni politiche per il rinnovo del Consiglio regionale, come spesso accade, sembrano essere più ricettivi alle proposte, ai suggerimenti, alle problematiche di una agricoltura che oggi vive in una condizione di stallo e di profondissima crisi».
Pasqualino Bruno