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L’ultimo saluto di Oriolo a Felice Colotta. Avvocato, sindaco e professore con in tasca L’Unità

L’ultimo saluto di Oriolo a Felice Colotta. Avvocato, sindaco e professore con in tasca L’Unità
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felice colottaOriolo ricorda, con l’ultimo saluto, l’avvocato Felice Colotta che si è spento tra l’affetto dei suoi cari venerdì sera all’ospedale di Bologna. Aveva 90 anni. Malato da tempo ormai, spesso si trasferiva nella città felsinea, dove vivono due sue figlie, Katia e Daniela, per ricevere le cure del caso all’ospedale Maggiore. Vedovo da circa 20 anni, lo accampagnava in questi viaggi l’altra figlia Simona, che invece vive ad Oriolo dove è impegnata politicamente (consigliere comunale e referente provinciale del PD), così come fece suo padre. I funerali di Felice Colotta (nella foto) si terranno domani (martedì) alle 10.30 nella chiesa “San Giorgio Martire” di Oriolo.

Figlio del suo tempo e integerrimo uomo politico legato ai valori della sinistra. Storico rappresentate sia a livello provinciale che regionale per il Partito Comunista. Già assessore comunale all’età di 22 anni durante la prima amministrazione repubblicana del 1946 con Carlo Colotta sindaco. Ricoprì anche la carica di primo cittadino tra il 1970 e il 1975: l’ultimo sindaco comunista di Oriolo. Segretario della Camera del Lavoro. Come tanti colleghi avvocati dell’epoca, insegnava francese nelle scuole medie. Tanti ragazzi, oggi uomini e padri di famiglia, anche della vicina Amendolara, lo ricordano con affetto e simpatia. Indimenticabile il suo ingresso in classe con il quotidiano “L’Unità” sotto il braccio (come canterebbe Guccini in sua canzone).

Amministratore di lungo corso, non solo per Oriolo, ma per tutto l’Alto Jonio. Infatti ha ricoperto anche ruoli politici nella Comunità Montana, proponendo in tempi non sospetti l’Unione dei Comuni che ancora oggi con mezzi e potenzialità maggiori stenta a decollare. Perchè la politica la fanno comunque gli uomini. Tra le sue iniziative principali ne vengono consegnate alla Storia di questo territorio due in particolare. La realizzazione del primo acquedotto nell’Alto Jonio e l’impegno (assieme all’amico-avversario sindaco della DC Peppino Basile) per la costruzione della famosa Strada Statale 481 che ancora oggi collega Oriolo al litorale jonico evitando l’isolamento del paese.

I familiari, il fratello Ciccio (anche lui sindaco prima di Felice), gli amici e i vecchi “compagni” di partito lo ricordano come un uomo sensibile e con il pregevole dono dell’oratoria. Impegnato per lo sviluppo culturale di Oriolo, si accorse praticamente delle affinità tra l’Alto Jonio e la vicina Lucania tanto da impegnarsi per iniziare a creare legami consolidati. Di profonda fede cristiana, ogni sua azione politica era dettata dai valori del cattolicesimo che, a piccoli passi, ha contribuito a far entrare nel partito comunista. L’attuale vicesindaco Vincenzo Diego, seppur dall’altra parte della barricata politica e comunque della nuova generazione, lo ricorda come una persona corretta, vicina non solo alla classe operaia ma a tutte le categorie. Precursore di dinamiche socio-culturali strettamente attuali. Il Comune di Oriolo sarà presente alle esequie con il gonfalone.

Vincenzo La Camera

 

 

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