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Trebisacce, una giornata per le “Ferrovie dimenticate”. «Soppressione treni nell’anno dell’Unità nazionale»

Trebisacce, una giornata per le “Ferrovie dimenticate”. «Soppressione treni nell’anno dell’Unità nazionale»
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Le Sezioni di Italia Nostra di Crotone e Trebisacce hanno organizzato la V^ Giornata delle “Ferrovie Dimenticate” per riaffermare il diritto delle popolazioni della fascia jonica alla mobilità “dolce ed eco-sostenibile” rappresentata dal treno ma, per poter effettuare il viaggio dalla città di Pitagora a Trebisacce (con sosta a Sibari) hanno dovuto far ricorso al pulman e non al treno che risultava troppo oneroso. Tutto questo la dice lunga sulla logica ragionieristica che guida Trenitalia nella gestione di un bene pubblico quale erano una volta le Ferrovie dello Stato. La richiesta di ben 5mila euro per noleggiare un treno da Crotone a Trebisacce non erano infatti alla portata di un’associazione “no profit” come Italia Nostra.

Un tratto della ferrovia nell'alto jonio cosentino

Tutto ciò non ha comunque impedito di organizzare un evento che ha centrato in pieno il suo obiettivo di richiamare l’attenzione su un diritto negato alle popolazioni della fascia jonica. «Tale diritto – scrive Teresa Liguori consigliera nazionale e presidente della sezione di Crotone di Italia Nostra – non è garantito  a tutti i cittadini allo stesso modo, in particolare non è garantito ai cittadini che, parafrasando il titolo del libro dello scrittore inglese George Gissing, abitano “lungo le rive dello Jonio” per i quali diventa sempre più difficile recarsi in treno da Crotone a Sibari ed a Taranto (antiche città della Magna Grecia). Come addirittura impossibile utilizzare i treni a lunga percorrenza verso il nord-Italia, tutti cancellati. Un patrimonio collettivo, questo, un bene comune, un servizio pubblico andato in fumo, svanito nelle nebbie».

Al viaggio, con sosta a Sibari dove è stata apposta una targa in ricordo della sosta dello scrittore inglese G. Gissing, ed al successivo convegno tenutosi presso i locali della Biblioteca della Torre di Albidona (nella foto) allestita dall’avvocato Rinaldo Chidichimo, hanno partecipato e dato il loro contributo al dibattito (moderato dal giornalista Franco Maurella, ndr) l’architetto Angelo Malatacca presidente della sezione “Alto Jonio” di Italia Nostra che ha fatto una breve cronistoria della gloriosa ferrovia jonica, il docente Unical Spartaco Capogreco il quale ha sottolineato la trovata paradossale di festeggiare l’Unità d’Italia sopprimendo un mezzo come il treno che di solito unisce l’Italia. Contro questa autentica aberrazione, secondo Capogreco, si può ricorrere anche al Tribunale dell’Aia. Sono quindi intervenuti in successione il preside Tullio Masneri, il dottor Giulio Grilletta che ha proiettato il filmato “Gambero Express”, in rappresentanza di Italia Nostra della Basilicata, Antonio Bavusi e Paolo Donadio e subito dopo il professore Piero De Vita presidente dell’associazione culturale “L’Albero della memoria” e Giuseppe Rizzo, scrittore e  redattore di Confronti.

Pino La Rocca

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enzo manera
enzo manera
12 anni fa

Manifestazioni come questa ce ne vorrebbero una al giorno fino alla ripresa dell’orario estivo di Trenitalia, e non solo in Calabria, ma soprattutto a Roma, dove tutto si decide. Il ministro Passera aveva detto di interessarsi del caso, coinvolto dai politici del Sud a cominciare, dal governatore della Puglia, Vendola. Il governatore della Calabria dovrebbe farsi più sentire, in modo da far riprendere le corse vergognosamente tagliate con l’orario invernale.
La linea ferroviaria jonica deve essere vista come una risorsa per il trasporto merci e di persone. Dovrà servire per collegare, come una metropolitana di superficie, tutti i paesi da Taranto a Reggio Calabria. Quale occasione migliore della prossima estate per portare turisti al Sud, magari con un treno speciale con locomotiva a vapore, da Taranto a Reggio Calabria, e questo per festeggiare l’unità d’Italia? Perchè ostinarsi a far viaggiare la gente in autobus ( vedere sull’orario di Trenitalia , per credere, le tratte in autobus da Taranto a Metaponto e addirittura fino a Reggio Calabria) quando ci sono i binari per i treni? Perchè non si aprono al pubblico tutte le stazioni ferroviarie ristrutturate coi soldi dello stato? Che siano date almeno in concessione! E’ deprimente vedere edifici ristrutturati e chiusi da cancellate. Il corridoio jonico, tanto decantato in televisione, con tratti di pennerello dall’ex premier Berlusconi, non doveva essere completato o non serve più? Se ne riparlerà, forse, solo nell’imminenza delle prossime elezioni?