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Alto Jonio ostaggio delle antenne per telefonia mobile. L’ultimo caso a Villapiana

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Nell’Alto Jonio le antenne della telefonia mobile nascono come funghi: all’improvviso, senza fare rumore e talvolta anche all’insaputa degli amministratori locali che sovente vengono “svegliati” dai cittadini-preoccupati per i possibili rischi derivanti dall’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici. E’ successo di recente a Trebisacce dove un ripetitore di telefonia è stato issato all’improvviso nel bel mezzo del paese costringendo il sindaco Mundo ad emettere un’Ordinanza di sospensione dei lavori. Ma non si sa che fine farà quel ripetitore perché, laddove il comune non si è dotato di un piano particolareggiato destinato ai trasmettitori, vige il criterio del “silenzio-assenso”.

In questi giorni sta facendo invece discutere un ripetitore di telefonia mobile (nella foto) sorto all’improvviso nel bel mezzo di Villapiana-Lido e precisamente alla sommità dell’Hotel Corallo (di proprietà della Diocesi di Cassano all’Ionio). Diversi cittadini, ignari dei possibili pericoli per la salute pubblica, si sono fregati le mani perché convinti di avere d’ora in poi un segnale telefonico più forte. Molti altri, invece, si sono legittimamente allarmati e, oltre ad essere pronti ad avviare una sottoscrizione per chiederne la rimozione, hanno chiesto spiegazioni al sindaco Montalti invitandolo, in qualità di responsabile della salute pubblica, a far valere il principio dell’autotutela dei propri cittadini. All’allarme circolato sulla rete ha risposto prontamente l’assessore all’Ambiente Stefania Celeste la quale, dichiarandosi incredula e sorpresa di come quell’antenna fosse spuntata dal nulla e all’improvviso e senza essere stata informata, ha assicurato di voler visionare immediatamente le carte. «Prima di puntare il dito – ha ammonito la Celeste rispondendo alle critiche – bisogna accertarsi sia come amministratori che come cittadini. Per quali strane ragioni – ha concluso – avrei dovuto autorizzare un qualcosa di insano per la salute dei cittadini?». Il rischio è che anche a Villapiana sia prevalso il criterio del “silenzio-assenso”.

Pino La Rocca

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