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Trebisacce, lavaggio barche vicino spiaggia e pesca a strascico. Sindaco chiede più controlli

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Anche la marineria che utilizza il “mare nostrum” come bacino di pesca deve contribuire alla salubrità del mare adottando condotte più eco-compatibili, altrimenti vengono sciupati gli sforzi compiuti dalle amministrazioni locali per tenere pulito il mare. E’ quanto raccomanda il sindaco di Trebisacce Franco Mundo che, avendo ricevuto segnalazioni circa condotte poco virtuose oltre che la pratica della pesca a strascico anche sottocosta ed in particolare nei pressi della riserva marina delle biodiversità coincidente con la Secca di Amendolara, ha chiesto ai Comandi della Capitaneria di Porto di Corigliano e del Locamare di Trebisacce di intensificare i controlli.

«Ci giungono segnalazioni – ha scritto Mundo ai suoi interlocutori confermando gli ottimi rapporti di collaborazione con il comune di Trebisacce – che gli equipaggi dei pescherecci spesso lavano le proprie imbarcazioni in prossimità della spiaggia, con sversamento in mare di materiali e liquidi inquinanti che poi, trascinati dalle correnti, giungono a riva, con il risultato di compromettere la salute del mare. Inoltre, – ha aggiunto il sindaco chiedendo alle autorità in indirizzo un immediato intervento presso la capitaneria di Porto di Gallipoli – alcuni appassionati di pesca denunciano l’accesso extra-territoriale nelle nostre zone di mare da parte della marineria di Gallipoli, e precisamente nella secca di Amendolara, compromettendo l’equilibrio biologico con l’utilizzo, vietato dalla legge, di prodotti chimici e solventi che facilitano la pesca ma che risultano come un vero oltraggio alla salute del mare».

Pino La Rocca

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