“Le Nozze di Laura”, sindaco di Rocca: «Qualcuno si aspettava un documentario, ma è cinema d’autore»
Anche Ranù pone l'accento sulle eccessive aspettative. Ma chi le ha create?
All’indomani della fiction Rai “Le nozze di Laura”, girata per lo più a Rocca Imperiale (ma con sketch anche ad Amendolara, Roseto, Montegiordano), il sindaco Giuseppe Ranù ci mette la faccia e prova in maniera serena e pacata, a differenza di qualche suo collaboratore, a difendere una pellicola attaccata su più fronti sotto vari aspetti e ampiamente dibattuti in queste ore sopratutto sui social. Il primo cittadino pone anch’egli l’accento (così come riportato in un nostro editoriale) sulle eccessive aspettative della popolazione nei confronti di questo film. Ma chi ha creato queste aspettative?
«Essendo la prima volta che il grande cinema italiano si sia occupato dell’Alto Jonio, e di Rocca Imperiale in particolare – commenta Ranù – taluni, forse, si aspettavano un documentario o una rappresentazione cronachistica della realtà. Si è trattato invece di una fiction, dove Rocca Imperiale ha dato prova di essere un0 straordinario set cinematografico a cielo aperto». Il messaggio che vuole trasmettere il sindaco di Rocca Imperiale è chiaro. Ci sono tanti modi di fare cinema e il Comune in questo caso ha sposato il cinema d’autore, che magari è risultato avulso dal contesto locale, restando ancorato a vecchi stereotipi, ma che comunque ha portato il nome di Rocca Imperiale e alcuni suoi scorci in giro per l’Italia. Ranù rivendica l’opportunità che il “Paese dei limoni” ha avuto con questo film, che secondo il primo cittadino poteva essere girato ovunque ma che alla fine è stato realizzato proprio a Rocca. «Rocca Imperiale, l’Alto Jonio e la Calabria – rilancia il primo cittadino – sono pronti a fare da cornice ai grandi registi del cinema italiano, senza avere la presunzione o il timore che le storie a cui noi prestiamo i luoghi ci rappresentino».
Vincenzo La Camera
…sono d’accordo con il sindaco, ma va pure saputo interpretare lo stato d’animo di coloro che s’aspettavano una Rocca Imperiale, più ampia e più rimarcata, specialmente nel Castello, come quello di Roseto…proprio per dare modo agli spettatori quanta ricchezza e bellezza possiede la Calabria…invece…bene, se non razzista…ma arretrata nela interpretazione del padre di Laura…ancorato ad una preistoria che non esiste più…e che una certa evoluizione sociale…credo che la Calabria, con i suoi calabresi la possiede perché l’ha conquistata con gli anni…Ciccio
Io non ho visto ancora questa pellicola, ma sono comunque d’accordo con il primo cittadino di Rocca Imperiale. E’ un grande riconoscimento essere esposti in una pellicola televisiva. Pemsate se il dieci per cento della popolazione italiana che ha visto questo episodio venisse a visitare Rocca Imperiale e dintorni per scoprire le bellezze di questo meraviglioso paese con storie di miti da raccontare, ruderi che se solo potessero parlare racconterebbero storie lette nelle legende.
Non sarei sorpreso se ascoltassi storie che parlassero di un Pitagora o di un Giulio Cesare, viaggiare attraverso quelle terre fermandosi a bivaccare in quei di Rocca.
Oh! certo vorrebbe dire una moltitudine di persone che vengono a spendere soldi nei vostri negozi, o alberghi, o appartamenti, o case pagandovi per farlo.
Non spaventatevi di che impressione la gente si fa di Rocca, l’importante e’ che Rocca lasci in impronta, il resto lo faranno i curiosi e voi abitanti di Rocca e dintorni.
Fatevi trovare pronti con tutti i piccoli souvenir del posto, cose economiche che tutti possono permettersi e con il carattere della nostra terra. Godetevi il buono che questa serie vi portera’. Ve lo meritate, finalmente qualcuno sta parlando di voi, non so chi ha detto: “bene o male, purche’ se ne parli”.
Tutto questo per dire:
“Sono orgoglioso di poter dire che conosco il vostro paese”.
Un Sibarita da Phoenix, Arizona.
P.S.
Come posso trovare la serie televisiva qui in Arizona?