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Sibaritide in piazza contro il Governo Renzi. Quella Questione Meridionale mai risolta

Sibaritide in piazza contro il Governo Renzi. Quella Questione Meridionale mai risolta
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«Per il rilancio dell’economia nazionale è indispensabile ripartire dal Mezzogiorno ed in particolare dalla Calabria perché i dati sull’economia italiana segnalano il progressivo acuirsi del gap tra il Mezzogiorno e il resto del paese, ma nonostante questo la questione meridionale rimane metafora dello sviluppo squilibrato del Paese e banco di prova della sua capacità di cambiamento di questo governo. Lo ha urlato il segretario nazionale della Cisl, il calabrese Luigi Sbarra, nel concludere lo sciopero generale territoriale di ieri (lunedì), rivendicando con forza urgenti politiche di rilancio diffuso che passino attraverso urgenti misure intensive e straordinarie a favore del Mezzogiorno ed in particolare della Calabria.

sciopero treby '15 - 2E’ proprio per questo che il nord della provincia di Cosenza, i territori della Sibaritide, dell’Alto ed del Basso Jonio, del Pollino e della valle dell’Esaro, ma più in generale la Calabria intera, abbandonati ormai a se stessi dal governo nazionale e anche regionale, sono ormai alla disperazione e non intravedono alcuna certezza per il futuro. Per protestare contro questa situazione “senza ritorno” i sindacati unitari Cgil, Cisl e Uil hanno promosso lo sciopero generale di ieri a Trebisacce contro le gravi emergenze che si trascinano da anni e che attanagliano i territori. La manifestazione sindacale, proprio per la gravità e la vastità dei problemi, ha registrato la manifestanti, sindaci e amministratori, esponenti politici di destra e di sinistra (presenti i consiglieri regionali Domenico Bevacqua, Mauro D’Acri e Giuseppe Graziano), rappresentanti degli enti intermedi (il presidente dell’Ente-Parco Domenico Pappaterra e del Cosorzio di Bonifica Marsio Blaiotta), forze sindacali e sociali, operatori sanitari e tantissimi cittadini comuni, preceduti dai gonfaloni di tutti i comuni, si sono concentrati presso il Consorzio di Bonifica di Trebisacce dando vita ad una grande, ma civile e composta manifestazione di protesta, per richiamare l’attenzione del governo nazionale che pare abbia voltato le spalle a questo lembo di terra che si sente abbandonato da tutti. Sanità e servizi, legalità e presidi della sicurezza, mobilità e trasporti, infrastrutture, politiche del lavoro, questione LSU/LPU, precariato e ammortizzatori sociali, politiche del sociale e welfare: sono i grani di un rosario ormai consumato che non trovano più spazio nell’agenda politica del governo nazionale.

E non a caso il sindacato ha scelto come sede della manifestazione Trebisacce perché la cittadina jonica, come ha ricordato il sindaco Franco Mundo nell’aprire la serie degli interventi, è l’emblema del totale abbandono delle istituzioni. «Ritengo essenziale – ha detto con forza il sindaco di Trebisacce a nome di tutti gli altri sindaci presenti – che la manifestazione debba avere l’obiettivo di rivendicare il riconoscimento dei diritti dei cittadini calpestati, in modo particolare l’affermazione del diritto al lavoro, alla salute ed il rispetto della dignità delle persone che sono oggi qui rappresentate». Il corteo dei manifestanti, affollato di bandiere del sindacato e preceduto dalle Forze dell’Ordine e dai gonfaloni comunali, si è radunato di buon mattino presso la sede del Consorzio di Bonifica e nel suo breve tragitto, ha invaso simbolicamente la S.S. 106 rimasta bloccata per poco tempo ed è quindi approdato davanti alla sede consortile dove si sono registrati i discorsi dei leader sindacali Angelo Sposato segretario territoriale della Cgil e Roberto Castagna segretario provinciale della Uil che hanno ricordato per sommi capi le tante rivendicazioni sindacali ribadendo altrettanti “NO” ai tagli a servizi essenziali come gli ospedali, i tribunali, i giudici di pace, lo spopolamento delle aree interne, la desertificazione industriale, le infrastrutture, la mobilità ed i trasporti ed un forte “Sì” ad un piano territoriale per il lavoro e ad un nuovo patto per la legalità. E’ stata una bella dimostrazione di forza dei sindacati unitari che evidentemente godono ancora della fiducia dei lavoratori ma l’esito della manifestazione lo si potrà valutare solo in futuro.

Pino La Rocca

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