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“Giornata della Memoria”, alla scoperta del quartiere ebraico di Castrovillari

“Giornata della Memoria”, alla scoperta del quartiere ebraico di Castrovillari
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FOTO 1

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Una passeggiata nella Castrovillari sconosciuta, in quello spicchio di centro storico, chiamato ancora oggi Giudecca, che ha ospitato tante famiglie ebraiche sino alla metà del 1500 circa. Un fazzoletto di vicoli, archi, e case con muri desiderosi di raccontare, che oggi si cerca di rispolverare per consegnarli alla storia di tutti. Alle porte della “Giornata della Memoria” che ricorda lo sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, l’associazione “Mystica Calabria” ha organizzato, con la sua presidente Ines Ferrante, ieri pomeriggio (lunedì), una visita guidata tra i luoghi ebraici del centro storico di Castrovillari, una delle giudecche più grandi dell’intero Mezzogiorno d’Italia. 

FOTO 2

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Nonostante il tempo e l’uomo hanno ormai rimodellato il medievale quartiere giudaico, ancora oggi è possibile intravedere tracce significative di vita e cultura del “popolo errante”. La scritta “Giudea” (foto 1) apre la porta del quartiere dove il simbolo resta indubbiamente Palazzo Salituri. Una storica costruzione ancora oggi di proprietà privata che, da alcune testimonianze tramandate, un tempo avrebbe potuto ospitare la sinagoga e la scuola ebraica.

All’interno, tra le stanze in attesa di rivedere i fasti di un tempo, si può scorgere, affrescato in un angolo di parete consumato dal tempo, un candelabro a sette bracci, il menorah (foto 2), uno dei simboli più antichi della religione ebraica che nell’antichità veniva acceso nel Tempio di Gerusalemme. Un altro simbolo, al quale gli studiosi della cultura ebraica e quindi anche della Giudecca di Castrovillari si aggrappano per trovare dei nessi storici, è la decorazione del portone principale del palazzo. Questo è adornato (foto in alto) da quattro gruppi di tre frecce di ferro, quindi dodici in tutto, sia partendo da destra che da sinistra.  Al centro di questo gioco simbolico c’è una freccia capotesta, la tredicesima, come le tredici tribù di Israele. E appunto il tredici è un numero che ricorre spesso nella simbologia ebraica, a testimonianza dell’unità del popolo d’Israele. Dai balconi di Palazzo Salituri ci si affaccia sul letto del fiume Coscile dove un tempo verdeggiavano gli “orti dei giudei”. Qui ancora oggi, nel rincorrersi delle coincidenze e delle tradizioni tramandate, sorge un gelso, pianta molto cara al popolo ebraico, la cui coltivazione in Calabria si pensa possa essere stata introdotta dagli ebrei. Proprio sotto la pianta del gelso è possibile scorgere l’esterno di Palazzo Salituri (foto 3).

FOTO 3

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La Giudecca di Castrovillari è uno scrigno di simbologie e leggende legate al periodo in cui era la dimora degli ebrei. Addentrandosi tra i vicoli e gli archi si possono scorgere dettagli che supportati da una descrizione storica riportano il visitatore alla quotidianità del tempo dove tra questi scorci che al passante distratto e ignaro non dicono nulla, si svolgevano le faccende quotidiane, anche l’usura, attività finanziaria ricorrente nel popolo ebraico in quanto non gli erano consentite altre attività produttive.

FOTO 4

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Scendendo lungo la via Giudeca, inoltre, si giunge in un anfratto (foto 4), dove la leggenda narra che il beato Pietro Cathin, compagno di Francesco d’Assisi e fondatore del convento francescano di Castrovillari, il primo in Calabria, venne ucciso proprio per mano degli ebrei, tesi che oggi qualche giudaizzante tende a smentire. La presenza importante e radicata degli ebrei nella città di Castrovillari, sino al Basso Medioevo, è testimoniata da alcune nicchie con le madonnine (foto 5) che ricordavano al viandante di convertirsi o quanto meno di accettare durante la sua permanenza le regole religiose e culturali di quel popolo. Capita ancora oggi nella “Civita”, il centro storico, di imbattersi in moderne nicchie di santi e madonne. Castrovillari, nella sua storia e nella sue tradizioni, ha dunque conservato evidenti legami con il popolo ebraico. Anche in qualche cognome e in qualche ricetta culinaria. E visitando la Giudecca si può vivere una “Giornata della Memoria” molto particolare.                                                                                                              

FOTO 5

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Vincenzo La Camera

 

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