Trebisacce, Consiglio Comunale approva Bilancio previsione
Al termine di un consiglio comunale dai due volti l’amministrazione comunale di Trebisacce guidata dal sindaco Franco Mundo ha approvato il suo primo Bilancio di Previsione con annesso il Piano triennale delle opere pubbliche, senza ricorrere, nonostante le ristrettezze economiche dell’ente, ad alcun aumento dei tributi comunali. Due volti perché all’inizio il dibattito, forse ancora condizionato dai veleni della recente campagna elettorale, è stato contraddistinto da toni aspri; alla fine invece i toni si sono alquanto rasserenati anche se il Bilancio 2012 è passato con il voto favorevole della Maggioranza e quello contrario dell’Opposizione. I lavori si sono aperti con la comunicazione da parte del presidente dell’assise Giampiero Regino della costituzione di due gruppi consiliari: quello di Maggioranza che ha scelto come capo-gruppo Caterina Violante e quello di Minoranza che ha sarà guidato da Giuseppe Sposato. A illustrare il Bilancio, con dovizia di dati, è stato il vice-sindaco Andrea Petta, il quale ha confermato le tariffe vigenti in materia di Tarsu, servizi a domanda individuale (trasporti, mensa…), pubbliche affissioni, occupazione suolo pubblico, diritti di segreteria, confermando l’entità dell’Irpef comunale, non prevedendo alcun aumento delle indennità agli amministratori. Per la Minoranza è intervenuto Sposato il quale ha osservato che, in questo momento di travaglio economico, forse era il caso di rinunciare alle indennità, di ridurre le consulenze devolvendo semmai le somme ai servizi sociali e imprimendo un maggiore rigore alla lotta all’evasione tributaria. E’quindi intervenuto il sindaco Franco Mundo: «Sei milioni e 700mila euro di debiti fuori bilancio e 300mila euro di tagli rappresentano un macigno sulla nostra strada, ma lavoreremo duro per saldare i debiti che abbiamo trovato. Dobbiamo lavorare tutti insieme, mettendo una pietra sul passato. Abbiamo fatto quadrare i conti senza incidere sui bilanci delle famiglie riducendo alcune voci senza con ciò mettere a rischio la qualità dei servizi che vogliamo offrire alla cittadinanza».
Pino La Rocca