Castrovillari, dopo atti vandalici la panchina rossa ha la sua nuova targa
Le panchine rosse sono diventate in tante città italiane un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, per attirare l’attenzione di chi passa per le strade, vicino alle scuole o nei parchi. Anche a Castrovillari ne è presente una, di fianco al portone del Protoconvento Francescano, luogo di cultura, per volontà di Ivana Grisolia, attiva nel settore sociale e dello sviluppo locale, e dell’Amministrazione comunale. E ieri, 25 novembre, nella Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, è stata riposizionata, dopo gli atti vandalici, la terza targa (in pietra leccese) sulla panchina rossa. La pioggia non ha fermato i presenti – cittadini e rappresentanti delle associazioni – che, riuniti attorno ad essa, si sono fermati a riflettere su una vera e propria piaga sociale. La cronaca ci consegna i numeri di una strage: una donna uccisa ogni 72 ore e quasi cinquantamila, in un anno, quelle che si sono rivolte ai centri antiviolenza.
A svelare la nuova targa, la promotrice dell’iniziativa Ivana Grisolia e il vicesindaco di Castrovillari, Francesca Dorato (nella foto in alto). Entrambe hanno posto l’attenzione sull’importanza di educare, sin da piccoli, al rispetto, sinonimo di amore e accoglienza dell’altro. Così com’è fondamentale intraprendere azioni di tutela e preventive contro la violenza di genere. Perché essere indifferenti significa “uccidere due volte”.
Anche Donatella Laudadio, capo delegazione Fai del Pollino, nel suo accorato intervento, ha posto l’attenzione sulla cronaca mondiale che vede le donne soggette a violenze e soprusi, e sul linguaggio d’odio che spopola soprattutto sul web. «Maschilismo, razzismo e classismo – ha affermato la professoressa Laudadio – hanno la stessa piattaforma culturale: la presunzione di superiorità nei confronti di ogni diversità», invitando, infine, le donne a difendersi sempre, anche solo rispondendo a commenti inadeguati e offensivi, e a denunciare qualsiasi forma di violenza.
La giornata è stata dedicata ad Angela Ferrara, la scrittrice uccisa dal marito a Cersosimo (in provincia di Potenza), lo scorso 15 settembre, a colpi di pistola sotto gli occhi della madre e a pochi metri dalla scuola del suo bambino. La giovane trentenne è stata ricordata con la lettura dei suoi versi, attraverso i quali Angela esprimeva tutta la sua sensibilità d’animo.
Federica Grisolia