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Oriolo, il preside Gerundino saluta la scuola nel ricordo di Peppe Basile e don Emilio Bastanzio

Oriolo, il preside Gerundino saluta la scuola nel ricordo di Peppe Basile e don Emilio Bastanzio
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«Se Peppino Basile fosse ancora in vita probabilmente l’ospedale di Trebisacce sarebbe ancora funzionante», così il Dirigente scolastico Vincenzo Gerundino ha introdotto al Piccolo Teatro Valle di Oriolo, facendo un evidente riferimento all’attuale crisi politica nazionale e quindi locale, la cerimonia di intitolazione di due laboratori scolastici di Informatica: l’uno, appunto, all’ex sindaco di Oriolo e politico del comprensorio, Basile, e l’altro a don Emilio Bastanzio, il sacerdote dei ragazzi. L’ultima iniziativa del preside (già professore di Matematica), originario di Amendolara e da oggi in pensione, Vincenzo Gerundino, che dopo aver fatto la gavetta da capo d’istituto nella lontana Busto Arsizio (Varese) è ritornato “in patria”, nel suo Alto Jonio, dove tra Corigliano e poi Roseto, Montegiordano ed Oriolo è stato un precursore in questi anni del rapporto costante e costruttivo tra l’istituzione scuola e il territorio in tutte le sue realtà; investendo nella progettualità e nella comunicazione.

E proprio l’ultimo suo giorno di servizio, venerdì 31 agosto, ha voluto dedicarlo a due figure simbolo di Oriolo e dell’intero territorio. L’una legata alla politica, Giuseppe Maria Giorgio Basile, sindaco di Oriolo per diversi mandati nonché consigliere provinciale, tra le fila della Democrazia Cristiana, in quegli anni ’70-’80, periodo in cui la politica era ancora indirizzata al perseguimento del bene comune. «Basile si è battuto affinché Oriolo scampasse a quell’isolamento che, in qualità di comune dell’entroterra, lo attendeva. E le sue opere parlano ancora oggi (una su tutte la scorrevole SS 481 che permette agli oriolesi di raggiungere la costa jonica in appena 15 minuti, ndc)», ha ricordato il deputato Udc Mario Tassone presente alla cerimonia al pari del consigliere regionale e dell’amico di partito Gianluca Gallo.

A “don Peppe”, come lo chiamano ancora da queste parti, è stato intitolato il laboratorio di Informatica della scuola Secondaria, con il figlio 22enne Francesco che ha svelato la targa (foto in alto) con inciso il nome del padre e del dirigente Gerundino che con caparbietà ha promosso questa giornata. Il laboratorio di Informatica della scuola Primaria, invece, porterà il nome di don Emilio Bastanzio, originario di Oriolo, dopo lo svelamento della targa da parte della discendente Emilia Carelli (foto a sinistra).

Un uomo simbolo della politica ed uno della religione, dunque. Due facce della stessa medaglia, entrambe vissute quotidianamente dal Dirigente scolastico, dall’uomo di fede e dal politico Vincenzo Gerundino. Don Bastanzio, sin da piccolo si è allontanato dalla sua Oriolo prima per la formazione e poi per la carriera ecclesiastica che lo ha visto anche docente universitario a Bari e cappellano militare a Taranto. Uomo di Chiesa, di cultura e di formazione. Il “don Milani” di Oriolo, la sua “Barbiana”, dove nel 1964 fondò la prima scuola materna, rifondando poi anche la scuola Media, come ha raccontato con dovizia di particolari il professore e profondo conoscitore della storia di Oriolo, Vincenzo Toscani.

Una giornata, quella di venerdì, iniziata all’ora di pranzo, quando il Dirigente Gerundino ha voluto salutare colleghi, parenti ed amici all’Agriturismo Santa Marina, dove ha ricevuto anche una targa a nome e per conto del Comune di Roseto Capo Spulico, paese che lo ha apprezzato come Dirigente (Istituto Comprensivo di Roseto-Montegiordano) in questi ultimi anni di carriera, al pari e in contemporanea dell’Omnicomprensivo di Oriolo. E per Gerundino, poi, al Teatro Valle, anche il saluto di riconoscenza “ministeriale” dell’Ispettore Miur Francesco Fusca, presente al commiato del Dirigente così come il sacerdote di Oriolo don Nicola De Luca e il sindaco Franco Colotta. Un addio alla scuola per il preside Gerundino nel ricordo di due uomini, Giuseppe Basile e don Emilio Bastanzio, che hanno lottato per difendere e valorizzare l’uomo nella sua realtà. Lungo questo solco ha operato lo stesso Gerundino che ha saputo, mediante la scuola, valorizzare i ragazzi offrendo loro innumerevoli occasioni di crescita umana e sociale.

Vincenzo La Camera

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caterina
12 anni fa

ci siamo noi