Treni, continui disagi sulla Sibari-Taranto. Pendolari esasperati: «Regione ritiri concessione a Trenitalia»
«E’ arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti e, visto che Trenitalia continua a penalizzare la Calabria ed in particolare la linea ferroviaria jonica, non degnando neanche di una risposta la nostra petizione accompagnata da oltre 70 firme e da una interrogazione parlamentare presentata dall’on. Laratta, da parte nostra siamo pronti ad intraprendere una protesta più incisiva e, visto che ormai siamo in regime di libero mercato, chiediamo alla regione Calabria di sottrarre il monopolio delle ferrovie a Trenitalia e di trovare altri partners più seri e più affidabili». Lo sostengono i responsabili del comitato spontaneo dei pendolari che da anni utilizzano la linea ferroviaria jonica Sibari-Taranto per raggiungere il posto di lavoro o di studio, i quali vivono sulla loro pelle una serie di difficoltà e di peripezie perché dall’entrata in vigore dell’orario invernale (12 dicembre 2011), oltre alla soppressione dei treni a lunga percorrenza, ha introdotto delle novità molto penalizzanti soprattutto per i pendolari.
Ed in particolare, la littorina 12737 in partenza da Sibari alle ore 5.10, arrivata a Metaponto, ferma la sua corsa ed i viaggiatori devono scendere dal treno e trasbordare su un pullman. Stessa cosa si verifica nel viaggio di ritorno. Un pullman che, secondo quanto riferiscono gli interessati, quasi mai è puntuale, la qual cosa costringe i pendolari a lunghe attese all’addiaccio e quasi mai consente loro di arrivare in orario sui posti di lavoro o di studio. Finora si sono sprecati le lamentele, le proteste, le lettere ai giornali e, da ultimo, la petizione popolare inviata ai vertici di Trenitalia ed alla regione Calabria. «Si tratta – secondo questi pendolari – di una situazione allucinante e inspiegabile che non obbedisce a nessuna logica e che, privilegiando il traffico su gomma rispetto a quello su rotaia, contribuisce ad intasare la famigerata S.S. 106 Jonica, aumenta quindi il già elevato tasso di incidentalità e smentisce qualsiasi criterio di eco-compatibilità e di rispetto ambientale. Ma ormai è chiaro: a Trenitalia interessa solo far quadrare i conti e privilegiare gli investimenti sui lucrosi treni-freccia, a dispetto di qualsiasi principio di equità sociale».
Pino La Rocca
Ho già fatto un commento in proposito e, Domenica 26 Febbraio scorso, è stata pubblicata su Repubblica la mia lettera dal titolo significativo: Viaggio in treno da Taranto a Sibari con sorpresa bus. Trenitalia non si è degnato di dare una risposta sui motivi dell’inspiegabile uso di un autobus al posto del treno.Ho spiegato che non ci sono lavori o guasti sulla linea e che l’autobus fa perdere solo tempo ed inquina di più.
Le voci dei giornali e degli utenti servono a dare notizia, ma l’intervento dei politici locali dovrebbe servire ad ottenere il ripristino dei treni. E’inconcepibile che un servizio possa regredire a tal punto da far desiderare il passato. In questi giorni si parla molto dei no-Tav ed a nessuno viene in mente che, prima di pensare all’alta velocità, bisognerebbe far funzionare decentemente le linee regionali. Il corridoio Jonico è rimasto solo sulla carta dei sogni, può darsi che lo tireranno dal cassetto alle prossime elezioni politiche.
….ma perché quel tratto di ferrovia fa così paura a trenitalia e ai politici? …io ho origini di quella zona e mi ricordo che era una ferrovia dove passavano treni regionali, a lunga percorrenza e persino i merci!…perché da taranto a sibari hanno “devastato” questa bellissima e storica tratta???!!
Ci sono interessi? ??c entra solo rfi o ci sono altri scenari???!!!…?