I carabinieri di Castrovillari hanno eseguito la misura cautelare personale del collocamento in comunità, disposta dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, su richiesta della Procura per i minori, nei confronti di un 16enne ritenuto responsabile dei reati di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, minaccia aggravata e porto ingiustificato di arma da taglio (artt. 583 quinquies – 612 c.2 c.p. e art. 4 Legge 110/1975). Il 22 gennaio scorso, nei pressi della stazione dei pullman di Castrovillari quotidianamente utilizzati dai ragazzi per raggiungere le scuole, a seguito di una banale discussione generata forse per uno sguardo di troppo o comunque non gradito, il minore arrestato, dopo aver estratto un coltello che nascondeva in tasca ed essersi avvicinato al coetaneo, sferrava il fendente. Fortunatamente la parte offesa è stata immediatamente soccorsa dalla madre di un suo compagno di scuola che, trovandosi a passare ed accortasi della gravità della ferita riportata, trasportava subito il ragazzo al Pronto Soccorso di Castrovillari.
Le successive indagini delle Forze dell’Ordine consentivano di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del minore, da ritenersi comunque innocente sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile. Le accurate indagini avviate hanno permesso di ricostruire puntualmente quanto avvenuto il giorno dell’aggressione attraverso la raccolta di alcune testimonianze dirette di altri coetanei che, inermi, hanno assistito a quanto successo. Grazie anche all’analisi delle immagini estrapolate da un sistema di videosorveglianza presente nei pressi del luogo dei fatti, è stato subito individuato il presunto autore del gesto, almeno a livello indiziario.
Se da un punto di vista è opportuno sottolineare positivamente come la lama, della lunghezza di 12 cm, ha colpito la parte inferiore della mandibola, evitando per pochi centimetri il collo, d’altra parte lo sfregio creato sul volto, dopo 18 punti di sutura ed un’attenta operazione, è stato giudicato purtroppo di natura permanente. Nel corso degli accertamenti emergeva tra l’altro come il minore, già in altre occasioni, aveva portato con sé l’arma da taglio. Non è bastata l’ammissione di colpevolezza assunta dal 16enne, essendo stata in parte confutata all’esito delle indagini svolte. Per questi motivi, al fine di favorire il consolidarsi di un percorso di riflessione che possa obiettivamente far meditare sulla gravità dei reati commessi nonché perseguire l’unica finalità riabilitativa del provvedimento emesso, i militari dell’Arma hanno rintracciato il minore sottoponendolo al collocamento in comunità, come disposto dall’autorità giudiziaria per i minorenni. È necessario precisare – informano le Forze dell’Ordine – come la misura cautelare eseguita rientri in un più ampio contesto finalizzato a prevenire fenomeni di questo genere, favorendo una presa di coscienza da parte degli adolescenti.
Redazione