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Cassano. “Differenze” a scuola. Concluso il progetto contro la violenza sulle donne

Cassano. “Differenze” a scuola. Concluso il progetto contro la violenza sulle donne
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Si è concluso presso l’Istituto “Erodoto di Thurii” di Cassano all’Ionio, il progetto Uisp “Differenze”, che ha coinvolto gli studenti in Laboratori sperimentali di educazione di genere per contrastare la violenza sulle donne e che si è svolto in 14 città italiane, coinvolgendo 700 giovani delle scuole superiori.

«L’obiettivo – ha dichiarato Silvia Saccomanno, referente nazionale laboratori scolastici del progetto – è stato quello di sensibilizzare i ragazzi sul tema della violenza di genere e contrastare il fenomeno, avendo consapevolezza di ciò che significa e soprattutto di come la cultura trasmetta stereotipi di genere attraverso il linguaggio». Soddisfatte anche la referente del progetto Telma Crugliano e la referente dei laboratori sportivi Grazia Ciappetta.

Il progetto,  promosso dall’Uisp – in partnership con la Rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re, e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – rientrava nel Piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e, grazie al Comitato Territoriale Uisp, è arrivato anche a Cassano all’Ionio.

Gli studenti hanno realizzato un elaborato finale, ossia un video emozionale intitolato “Libera”. «Un lavoro – ha sottolineato il presidente del C.T. Uisp, Ilaria Oliva – fatto durante tutte le lezioni svolte dai vari operatori. Un vero viaggio formativo per tenere viva l’attenzione sul tema della violenza di genere».

Soddisfatto anche il presidente Uisp Calabria, Giuseppe Marra. «Sono orgoglioso che anche in Calabria e specificatamente grazie al C.T. di Castrovillari, si sia portata avanti questa progettualità e mi auguro che sia un buon punto di partenza e di crescita per tutti i nostri giovani».

A sottolineare l’importanza della metodologia laboratoriale per trattare questa delicata tematica, la dirigente scolastica dell’IISS “Erodoto di Thurii”, Anna Liporace. «I ragazzi hanno risposto bene perché si sono sentiti coinvolti in prima persona e sono stati protagonisti della loro crescita e maturazione sociale».

Federica Grisolia

 

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