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Incontro tra esperti. «La Calabria è la regione più esposta ai terremoti»

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La Calabria è la regione italiana più esposta al rischio sismico, infatti in questa regione si sono concentrati più della metà dei terremoti catastrofici avvenuti in Italia negli ultimi 350 anni caratterizzati dai valori di magnitudo più levati. Tra questi eventi, che hanno causato più di 200.000 vittime, si ricordano le sequenze sismiche del 1638 (Imax=XI e M= 7) nella Calabria Centrale, del 1783 che devastò la Calabria centro-meridionale con tre scosse principali caratterizzate da Imax=X-XI e Magnitudo fino a 7.1, del 1905 dello Stretto di Sant’Eufemia (Imax=X-XI e M=6.9) ed infine del 1908 di Messina-Reggio Calabria (Imax=XI e M=7.1) che rase al suolo il reggino causando oltre 120.000 morti. E’ quanto è emerso, tra le altre cose, nel convegno di oggi (giovedì) dal titolo “Rischio sismico in Calabria: valutazione e prevenzione”, svoltosi nella sede della Cittadella regionale a Catanzaro. L’iniziativa, organizzata dalla Regione Calabria in occasione della settimana della Protezione Civile, rappresenta un’occasione di confronto tra tutti i soggetti coinvolti nelle fasi di valutazione e mitigazione del rischio sismico. Per la regione sono intervenuti l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici, Mauro Dolce, il dirigente generale del Dipartimento, Claudio Moroni, il direttore della Protezione civile della Calabria, Domenico Costarella. Proprio questa notte davanti alla costa catanzarese si è avvertita una scossa di terremoto di scala 4.4 avvertita anche sulla terra ferma e quindi dalla popolazione, senza creare danni.

Buona parte del convegno è stata dedicata alla prevenzione strutturale con particolare riferimento alla normativa sismica, alle prospettive legate all’evoluzione delle normative e sulle nuove tecniche costruttive, oltre che sulla promozione di percorsi educativi per la diffusione della cultura della protezione e della prevenzione del rischio sismico. Su tali argomenti si sono alternati i professori Eugenio Chiocchiarelli dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Fabio Mazza dell’Università della Calabria e Andrea Prota dell’Università di Napoli Federico II. “La storia dei terremoti in Calabria – ha affermato l’assessore Dolce – oltre che tutti gli studi scientifici degli ultimi decenni, ci dicono che è una regione ad elevata pericolosità sismica in cui si possono verificare terremoti di notevole violenza. Tutti i comuni della Calabria sono, infatti, classificati in zona 1 e 2 su quattro zone. I recenti terremoti in Italia e nel mondo hanno dimostrato quanto sia complesso limitare il rischio sismico. L’elevata densità di popolazione che vive nelle aree a maggior rischio, la vetustà e vulnerabilità delle infrastrutture e del patrimonio edilizio pubblico e privato, la vulnerabilità sociale legata ad una comunità non preparata a tali evenienze rallentano l’efficacia delle leggi e ritardano l’applicazione di adeguamenti antisismici e urbanistici a salvaguardia delle popolazioni. Occorre pertanto uno sforzo da parte di tutti, cittadini e amministratori pubblici, perché si faccia prevenzione a 360 gradi: non solo strutturale ma anche comportamentale, basata sulla conoscenza del territorio e sulla consapevolezza del rischio sismico, per essere più preparati ad affrontare il terremoto.

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