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A Castrovillari un Punto d’Ascolto in memoria di Giulia e Thiago

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“Ha creduto nell’amore. Questo è quello che noi vogliamo dire di Giulia, non aggiungiamo altro”. A dirlo è stato Franco Tramontano, padre di Giulia – uccisa il 27 maggio scorso a Senago (Milano) mentre era in attesa della nascita del figlio Thiago dal compagno Alessandro Impagnatiello – visibilmente commosso mentre veniva abbracciato dal vescovo di Cassano allo Ionio monsignor Savino (nella foto), a margine della cerimonia di inaugurazione del Punto d’ascolto per le vittime vulnerabili dedicata a Giulia e a Thiago aperta nel commissariato di Castrovillari della Polizia di Stato. La stanza – da quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa – è stata realizzata grazie ad una donazione privata.

“Liberiamoci dalla cultura del possesso – ha detto don Francesco Savino -. L’amore non è possesso, l’amore è dialogo, è rispetto, costruzione. Per il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella “dedicare una sala d’ascolto a una ragazza uccisa da un criminale può far sì che un papà possa avere contezza che la figlia abbia continuità nel ricordo di tante altre persone per evitare che casi del genere possano nuovamente verificarsi”. Il questore di Cosenza Michele Maria Spina ha sottolineato come “vogliamo essere vicini alle donne che subiscono violenze. Abbiamo creato questa stanza, con questo murales, proprio per creare un ambiente favorevole dove le donne possano sentirsi più a proprio agio. Abbiamo voluta dedicarla a Giulia e a Thiago perché la vicenda di Giulia Tramontano ci ha molto scossi. E’stato un delitto efferato. L’uccisione di una ragazza così giovane incinta al settimo mese ci ha colpito moltissimo e avremmo voluto saper fare qualcosa per impedirlo, non ci siamo riusciti. Ora, invece, proviamo, con questa sala, insieme a tutte le altre iniziative, a intervenire, proprio culturalmente, su questo fenomeno”. Il sostituto procuratore di Castrovillari Valentina Draetta, che si occupa specificamente di questi reati, ha sostenuto che “purtroppo abbiamo numeri piuttosto alti. Io stessa sono dovuta intervenire sulla scena di un delitto in cui aveva perso la vita una donna incinta per mano del compagno. Purtroppo i casi di stalking, di maltrattamenti in famiglia, di violenza sessuale e di gruppo sono all’ordine del giorno”.

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