Leone XIV rimanda alla Rerum Novarum. Il pericolo del potere temporale sulle nuove sfide della Chiesa

Editoriale di Vincenzo La Camera – Leone XIV, il nuovo Pontefice americano, si è presentato come il Papa della pace «disarmata e disarmante» e del dialogo. Un messaggio di coraggio e di speranza, visti i collegamenti geografici con una parte del Mondo parecchio incline ad orientamenti diversi. Papa Prevost ha ricordato e ringraziato il suo predecessore Francesco, invocando una chiesa missionaria del Vangelo che richiama la sua vocazione da missionario in Perù. Leone XIV è una persona che parla sette lingue, è sicuramente un uomo di grande cultura che non ha rinunciato – affacciandosi alla loggia della Basilica di San Pietro – a tutti i paramenti.
Leone XIII nel 1891 promulgò l’enciclica Rerum Novarum – con la quale il Vaticano prese per la prima volta posizione su questioni sociali, creando un percorso verso la Dottrina Sociale della Chiesa, appunto. Negli ultimi anni la Chiesa è entrata con maggiore autorevolezza negli argomenti sociali, parlando di economia, difesa dell’ambiente, politica anche con un linguaggio molto moderno affidandosi ad una comunicazione sempre più curata. Il compito del nuovo Papa è molto gravoso perché guarda ad un Mondo in grande difficoltà, con il divario tra ricchi e poveri che cresce giorno dopo giorno e dove pochi uomini si auto proclamano signori della terra.
La missione della Chiesa di Leone XIV è orientata alla Pace che significa necessariamente la fine dei conflitti in corso, senza sé e senza ma. L’interrogativo è come la stessa Chiesa si relazionerà con il potere temporale, sotto la guida dello Spirito Santo, affinché si prendano le distanze da quelle rischiose contaminazioni con il potere spirituale.