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Cassano, intimidazione al sindaco Papasso. Imbrattata la lapide del padre

Cassano, intimidazione al sindaco Papasso. Imbrattata la lapide del padre
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Atto vandalico ai danni del sindaco di Cassano all’Ionio, Gianni Papasso. Nella notte, ignoti hanno imbrattato di nero la lapide del padre, lasciando nello sgomento l’intera comunità cassanese per la gravità del gesto effettuato in un luogo sacro come il cimitero e violando la memoria di una persona defunta. Papasso ha appreso la notizia questa mattina (sabato) mentre si trovava a Reggio Calabria per celebrare l’assemblea del consiglio regionale delle autonomie locali, poi sospesa in segno di rispetto verso il collega.

Tanti i messaggi di solidarietà sul web, dai cittadini di Cassano (e non) alle istituzioni. Tra questi, ovviamente, gli assessori e i consiglieri di maggioranza dell’Amministrazione Papasso: «Non ci sono parole per descrivere un simile atto incivile, deplorevole e ignobile. Quello che è accaduto non fermerà la nostra legittima attività. Eserciteremo con intatto senso di responsabilità la nostra libertà di cittadini e amministratori, anche se siamo convinti che gli inquirenti sapranno far luce sullo spiacevole accaduto, stanando gli autori di un simile gesto, mirato a voler indebolire l’azione amministrativa. Disconosciamo questo clima di terrore. Chiediamo, però, con forza allo Stato – concludono gli amministratori – di non lasciarci soli e di esserci vicini in questo difficile compito di governare Cassano affinchè il domani tanto sognato e auspicato diventi un futuro prossimo».

Solidarietà arriva, inoltre, dal neo consigliere provinciale e sindaco di San Basile, Vincenzo Tamburi: «Quando un amministratore locale – dichiara – viene così vigliaccamente colpito negli affetti e nella memoria dei propri cari abbiamo perso tutti. Mi stringo al fianco di Gianni Papasso che sul territorio di Cassano sta conducendo una battaglia di rinascita della cittadina chiamata ad amministrare, senza piegare la testa difronte al malaffare, alla criminalità e agli interessi di bottega. E’ arrivato il momento di dire basta a questa spirale subdola ed anonima».

Anche il vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio, mons. Francesco Savino, condanna «il gesto deplorevole e particolarmente irriguardoso della memoria dei defunti». «Nella preghiera e nell’impegno civile – afferma il presule – continuiamo a dire NO a stili che non appartengono minimamente all’antica civiltà del popolo cassanese. Fiduciosi nell’azione di salvaguardia e tutela del territorio da parte della Magistratura e delle forze dell’ordine, auspichiamo che si possa perseguire la costruzione della pace per il bene comune»

Federica Grisolia

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