L’Onorevole Brunetti presenta a Roma il libro la “La sinistra perduta” e bacchetta il governo Renzi

È stato presentato a Roma, presso la sala Mercede della Camera dei Deputati, il libro “La sinistra perduta”, scritto dall’Onorevole Mario Brunetti. Alla presentazione erano presenti l’Onorevole Fausto Bertinotti, il Senatore Giangiacomo Migone, l’Onorevole Giovanni Russo Spena, costituzionalista, il dottor Aldo Garzia, giornalista parlamentare, coordinati dall’Onorevole Gerardo Bianco, presidente dell’associazione ex parlamentari.
Il dibattito suggerito dal libro dell’Onorevole Brunetti, unanimemente considerato un testo importante nella verifica delle ragioni storiche che hanno portato alla scomparsa della sinistra, ha avuto il merito di aprire, a livello nazionale, una discussione sui vari tornanti storici del movimento operaio italiano del dopoguerra. Brunetti, nel libro, ha preso in considerazione soprattutto il periodo che va dalle lotte per la terra e, passando attraverso la sconfitta di quelle lotte, la mondializzazione capitalistica, il compromesso storico, sino ad arrivare ai giorni nostri, ha dimostrato quanto fosse velleitaria l’ipotesi di coloro che ritenevano potesse essere risolto il problema del Mezzogiorno, attraverso palliativi riformisti. Su questo filo di ragionamento la discussione è stata di forte impegno culturale, anche se non sono mancate valutazioni diverse sulle prospettive del Mezzogiorno e dell’intera Calabria.«Siamo di fronte – ha detto Brunetti, concludendo il dibattito – a una sorta di lotta di classe rovesciata, nel senso che le classi dominanti italiane hanno assunto le egemonie del processo di sviluppo che, in prospettiva, porta a una formalizzazione della rottura materiale del paese tra Nord e Sud». Per queste ragioni dal convegno è arrivata una durissima critica alla costituzione ed alla attività del Governo Renzi che, oltre a scaricare sulla gente meno abbiente le conseguenze della crisi della mondializzazione sta operando, per smantellare, con la propaganda sul nuovismo, l’assetto stesso della democrazia italiana.
Caterina Dramisino