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Trebisacce, Minoranza tira le somme dopo primo biennio amministrativo. Cavallo: «Immobilismo»

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Piazza della Repubblica, con il Palazzo di Città

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Due anni di immobilismo assoluto e, quindi, nessun merito da rivendicare. E’ con questa premessa che il consigliere di Minoranza Davide Cavallo, attraverso una nota-stampa, fa le pulci all’esecutivo in carica dando ovviamente la stura alle polemiche. «Sono pochissimi – scrive il consigliere Cavallo – i cittadini che attendono il solito “proclama” delle cose fatte nel primo biennio, probabilmente perché è sotto gli occhi di tutti l’assoluto immobilismo dell’azione di governo e, di conseguenza, in tutti è salda la consapevolezza dell’impossibilità di rivendicare meriti che non si hanno o, ancor peggio, che sono di altri».

L’amministrazione comunale in carica, secondo l’avvocato Cavallo, nel tentativo di rivendicare dei meriti, si attribuisce la paternità di opere i cui finanziamenti sarebbero stati ottenuti tutti dall’esecutivo-Bianchi, di cui lo stesso Cavallo faceva parte: -avvio dei lavori del Centro Sportivo Polivalente (500mila euro); -inizio lavori “Anfiteatro” (500mila euro); -riqualificazione del Lungomare (2milioni di euro); raccolta differenziata e Piano-Spiaggia. «A pensarci bene, – aggiunge l’esponente del CDU – l’attuale amministrazione comunale ha qualcosa da poter rivendicare: il divieto di giocare a pallone nelle piazze, la concessione dei propri immobili ad attività lucrative private, l’acquisizione al patrimonio comunale di immobili “cambiale”, il sequestro del depuratore e la Bandiera Blu. L’inerzia amministrativa – commenta l’esponete della Minoranza – è evidente e forse le cause vanno ricercate nella palese difficoltà del capo di salvaguardare i precari equilibri politici della propria Maggioranza».

delfini mini busOltre al presunto immobilismo amministrativo, Cavallo delinea quindi un quadro non esaltante della salute politica dell’esecutivo in carica, caratterizzato, a suo dire, da «una crescente disomogeneità politica i cui effetti si manifestano in episodi spesso taciuti per il bene e l’interesse del sovrano. Che non si tratti di una squadra bene assortita – aggiunge infatti Cavallo – lo dimostra la diversa appartenenza politica di gran parte dei suoi membri: le due componenti (una volta correnti) del PD, quella che ha svenduto il partito, relegandolo al ruolo di gregario e quella che tenta di restituirgli la giusta dignità e visibilità mediante la costituzione del gruppo consiliare; un altalenante esponente del Nuovo Centro Destra, meglio dire scopellittiano, ed infine una grillina, la cui logica politica antipartitica, per me rispettabilissima, difficilmente le permetterà di continuare un’esperienza in cui a farla da padrone siano esponenti del PSI craxiano. Penso, quindi, – conclude Davide Cavallo recitando ovviamente la parte che compete alla Minoranza – che la durata dell’amministrazione in carica dipende da pochi fattori: la tendenza di alcuni a permettere che uno solo decida, scelga, approvi, conceda e permetta, unita alla disponibilità degli altri a mettere da parte la propria intelligenza ed il proprio credo politico».

Pino La Rocca

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