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Trebisacce, muore il giorno di Natale al Punto Primo Intervento. Scatta denuncia dei familiari e Procura apre inchiesta

Trebisacce, muore il giorno di Natale al Punto Primo Intervento. Scatta denuncia dei familiari e Procura apre inchiesta
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ospedale-trebisacce-5Muore nel giorno di Natale presso il PPI di Trebisacce: a distanza di circa 20 giorni la Procura della Repubblica di Castrovillari, a cui per il tramite di un legale di fiducia si sono rivolti i familiari per accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità, ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo a carico dei sanitari del PPI. Protagonista dell’accaduto un uomo di 66 anni, Cosimo Salvatore Pinelli, di Roseto, tornato al paese natìo da pensionato dopo aver girovagato per ragioni di lavoro prima in Lombardia e poi nel Lazio.

Quest’ultimo, proprio nel giorno di Natale, “mentre si apprestava ad accendere il barbecue per il pranzo natalizio, ha accusato uno strano gonfiore della lingua”. I familiari, considerato che la situazione non migliorava, lo hanno accompagnato presso il PPI di Trebisacce  “dove – secondo quanto è riportato nella denuncia – gli veniva praticata una flebo e gli veniva garantito che nel giro di un’ora avrebbe potuto tranquillamente fare ritorno a casa”. Non è andata proprio così perché piano piano la situazione è precipitata.

“In realtà, – si legge ancora nella denuncia – al cambio di turno, il medico subentrante si rendeva conto della gravità della situazione e cercava di porvi rimedio allertando i sanitari del 118 che sono intervenuti tempestivamente effettuando un tentativo di rianimazione, ma alle 14.40 veniva dichiarato il decesso dell’uomo”. I familiari del povero Pinelli, sospettando un caso di malasanità, hanno sporto denuncia alla Procura la quale ha accolto la denuncia disponendo l’autopsia sul corpo dell’uomo. Autopsia che è stata eseguita il 27 dicembre. Da quanto si è saputo, ci vorranno 90 giorni per il deposito degli esiti della perizia. Solo allora si potrà avere contezza di quanto è accaduto e se ci sono eventuali responsabilità. Resta comunque il fatto che un PPI come quello in funzione presso l’ex ospedale, con un solo  medico e un solo infermiere, è inadeguato a gestire l’emergenza sanitaria, tanto è vero che la gente continua a morire.

Pino La Rocca

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