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Amendolara, alcolismo e giovani. «Chiesa, scuola e famiglia insieme per arginare il problema»

Amendolara, alcolismo e giovani. «Chiesa, scuola e famiglia insieme per arginare il problema»
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“Alcolismo e Giovani: Moda o disagio?”. Su questo interrogativo si è snodato il convegno di domenica sera ad Amendolara Marina (Grillo Hotel) organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Castrovillari, dalla Camera Minorile di Castrovillari e dalla locale associazione culturale “La Maieutica”.

Al tavolo dei relatori, esponenti di quelle sfere socio-culturali che quotidianamente si imbattono nel fenomeno, o per meglio dire in chi il fenomeno spesso è portato a viverlo. Dopo i saluti introduttivi degli avvocati Anna Isa Lacanna (presidente “La Maieutica”) e Claudio Zicari in rappresentanza del  Consiglio dell’Ordine degli avvocati, la discussione, moderata dal giornalista Franco Maurella, si è incuneata tra i meandri di una vera e propria piaga che attanaglia non solo i giovani, ma anche le loro famiglie, sempre più a disagio – da quello che è emerso dagli interventi – nel provare ad arginare quello che ormai sembra essere diventato uno “status symbol” di un’intera generazione.

Tant’è che la dottoressa Rosanna De Marco con l’ausilio di alcune slides ha documentato, dati alla mano, l’aumento esponenziale di giovani, ma anche tanti adolescenti, che fanno abuso di alcool e che negli ultimi anni ha visto alzare l’asticella anche per quanto riguardo il consumo di sostanze alcoliche da parte delle donne. Moda e disagio spesso corrono di pari passo: la voglia di trasgredire, di sentirsi più disinibiti nell’affrontare determinate situazioni inducono i giovani a consumare alcool il più delle volte tralasciando il mero gusto del prodotto. Con il rischio di entrare in un pericoloso tunnel. Tesi, questa, che ha giustificato la presenza tra i relatori della psicologa Elisa Stella che ha tracciato appunto un quadro più “intimo” del giovane che si avvicina all’alcool anche come fenomeno di emulazione.

Concetti tutti rimarcati dal presidente della Camera Minorile di Castrovillari Antonio Bianchi, il quale ha sottolineato anche la necessità di un gioco di squadra dei tre attori sociali più importanti, e cioè chiesa, scuola e famiglia per promuovere la cultura dell’esempio e del rispetto della vita che probabilmente potrebbe essere più efficace di qualsivoglia divieto.

Amara constatazione invece quella della Dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico “Filangieri” di Trebisacce, Clara Latronico, che ha evidenziato come i giovani, in questa società multimediale, sono sin troppo influenzati dai “cattivi maestri” del piccolo schermo, «dove ragazzi della loro età sono attori di spot pubblicitari o di sketch cinematografici dove si consumano alcolici». La Dirigente, quotidianamente, alla luce del suo ruolo, a contatto con i ragazzi, ha invocato a tal proposito un maggiore controllo da parte dell’istituzioni preposte (Agcom, ndr) teso a ridimensionare questo proliferarsi in tv o sulla rete di “reclame” di bevande alcoliche.

Ecco che il discorso non poteva che interessare, a questo punto, anche le “stragi del sabato sera”. Sicuramente rilevante la testimonianza dell‘ispettore della Polstrada di Frascineto Giuseppe Lufrano che spesso è costretto ad avvisare le famiglie di quei giovani che hanno smesso di vivere dopo una serata dove il gomito si alzato oltre ogni limite. «Tante volte – ha commentato Lufrano – i genitori non conoscono le abitudini dei propri figli. E quando le scoprono, spesso è troppo tardi».

Vincenzo La Camera

 

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