Monsignor Galantino saluta la diocesi di Cassano
«Questa Eucarestia non è l'occasione per fare bilanci ma una richiesta al Signore di farci ancora dono del suo Spirito»
Ha salutato i suoi fedeli ieri (10 marzo), con una Messa in Cattedrale, monsignor Nunzio Galantino, che ora si trasferirà definitivamente a Roma per dedicarsi al suo ruolo di segretario generale della Cei. Senza però «fare bilanci o raccontare eventi o emozioni che, pur importanti, devono trovare altri spazi ed altri tempi per essere evocati. Noi – ha detto il presule – siamo qui stasera per ascoltare il Signore e farci aiutare a proseguire il nostro cammino. Noi stiamo qui stasera per domandare al Signore di farci ancora dono del suo Spirito perché la nostra testimonianza – dovunque Egli ci chiama – possa essere sempre di più una testimonianza credibile. Se invece ci attardiamo a parlare di noi, di quello che abbiamo fatto insieme in questi tre anni è come se invitassimo il Signore a stare con noi e poi gli diciamo: adesso stai qui, buono buono, e sentici un poco».
Un’omelia incentrata sull’importanza del perdono quella del presule: «Dove il mondo dice che il perdono è un atto umiliante e un gesto di debolezza, la Chiesa è chiamata a vivere e a far vivere il perdono come un gesto di coraggio e di grande maturità spirituale. Lo so – ha detto mons. Galantino richamando il dialogo tra Pietro e Gesù nel vangelo di Matteo – parlare di perdono non è proprio facile, e praticarlo lo è ancora di più. Penso rimaniate anche voi sorpresi quando sentite o leggete di perdono offerto in situazioni e a persone alle quali voi personalmente fareste fatica a perdonare. A me questo è capitato e capita. Eppure la cronaca ci presenta esempi di perdono offerto e accolto. Chi non è consapevole del perdono che il Signore gli concede, difficilmente sentirà il bisogno di perdonare».
Il successore di mons. Galantino, don Francesco Savino, di Bitonto, rettore del santuario dei Santi Medici, sarà ordinato il prossimo 2 maggio e farà il suo ingresso nella diocesi di Cassano il 31 dello stesso mese.
Federica Grisolia