Alto Jonio. Quei treni “fantasma” o da “terzo mondo”

Reggio Calabria-Trebisacce: 5 ore di calvario sull’unico treno giornaliero, il Bari-Reggio C. in transito ancora sulla linea jonica. Degli altri treni ormai s’è persa ogni traccia nonostante le sbandierate promesse della politica di ripristinare almeno uno dei treni a lunga percorrenza (Crotone-Milano) che, a partire dal primo dopoguerra, ha unito la Calabria Jonica al resto d’Italia. Gli altri treni per lunghi tratti sono stati sostituiti dai pulman che, tutto sommato, sono più confortevoli delle ansimanti littorine. Ma non è tanto la durata del viaggio a far discutere perché la Calabria è lunga circa 400 km. e 5 ore, per un treno che viaggia su una linea a binario unico e senza elettrificazione, non sono poi tante.
Quello che ha indignato la cittadina che ha affrontato questo viaggio nei giorni scorsi è la condizione del viaggio, effettuato in una carrozza che dimostrava impietosamente tutto il peso dei suoi anni e poi, senza aria condizionata e con il caldo insopportabile di questi giorni, è stato veramente un calvario. Alle legittime lamentele di questa signora, esternate attraverso il web che ormai è divenuto il megafono di tutte le cose che non vanno, hanno risposto tantissimi cittadini tra cui un pensionato della ex Sip il quale, dopo aver fatto un lungo elenco degli uffici e dei servizi sottratti all’Alto Jonio, ha rivelato che ad Amendolara e a Rocca Imperiale, dove le stazioni sono dismesse ormai da anni e i treni passano senza fermarsi, si stanno realizzando, con il dispendio di ingenti risorse, sottopassaggi e pensiline per i passeggeri, «i primi – scrive con ironia questo pensionato – per attraversare i binari ed evitare di essere investiti dall’andirivieni dei treni che vanno e vengono e le seconde per ripararsi dal sole e dalla pioggia, nella inutile speranza che passi e si fermi qualche treno». Incredibile! Si comprano le scarpe a chi è sulla sedia a rotelle e non può neanche camminare. C’è chi, parlando di terzo mondo, paragone la Calabria Jonica al Mozambico, chi alla… Calafrica e infine chi, ormai rassegnato al peggio, ricorda che «purtroppo noi abitiamo in un lembo di mondo che è terra di nessuno, della quale i politici si ricordano solo quando si avvicinano le elezioni. Dopo di che, non esistiamo più».
Pino La Rocca
A mio parere, sulla fascia jonica basterebbe un buon servizio regionale, con treni di ultima generazione (Minuetto o Jazz) con cadenza oraria …..il problema è che la Regione Calabria è fortemete indebitata con Trenitalia !