Albidona. Senza lavoro, bloccano con una catena il portone del Comune
Nottetempo sbarrano il portone del Comune di Albidona con una grossa catena per protestare contro l’esclusione da un posto di lavoro part-time. Può succedere anche questo quando in paese dilaga la disoccupazione e un posto di lavoro, seppure temporaneo, diventa un osso lanciato in un’orda di cani famelici. Sta di fatto che ieri mattina il sindaco Salvatore Aurelio e gli impiegati comunali, all’arrivo in municipio, hanno trovato il portone interdetto con una grossa catena chiusa con un altrettanto grosso lucchetto. Davanti al portone si è subito radunato un drappello di persone e c’è stato chi, sentendosi ingiustamente escluso, ha alzato la voce e chiesto spiegazioni al sindaco sui criteri adottati nella selezione degli aspiranti (circa 90) da impiegare per circa 25 posti di lavoro per un totale di 51 giornate.
Il sindaco, a questo punto, ha chiamato i carabinieri di Trebisacce che sono saliti in paese guidati dal vice-comandante maresciallo Natale Labianca il quale, constatato che nessuno sapeva niente e che il portone era stato sbarrato nottetempo, ha autorizzato il taglio della catena con l’utilizzo della cesoia, consentendo l’ingresso in municipio. Lo stesso sindaco Aurelio, frastornato e incredulo sull’accaduto e consapevole della fame di lavoro che c’è in paese, ha precisato che, dovendo il Comune procedere alla selezione di circa 25 lavoratori per un progetto di forestazione e prevenzione incendi finanziato in località “Foresta della Caccia”, proprio per garantire trasparenza alla selezione, ha affidato la gestione del Bando alla società “Open Job Metis” di Milano con sede distaccata a Catanzaro, la quale, a suo dire, doveva tener conto della residenza, comunque non vincolante e dell’esperienza nel settore.
Dovendo operare una drastica riduzione degli aspiranti è probabile che la società abbia inserito altri criteri (reddito, anzianità di disoccupazione, nucleo familiare…) per cui la selezione ha finito per scontentare tutti gli esclusi. Lo stesso sindaco, per accontentare un maggior numero di persone, ha provato a mediare cercando di occupare almeno il 50% degli aspiranti e riducendo ovviamente il numero delle giornate. Neanche questo tentativo è comunque andato a buon fine perché in discussione era il metodo di selezione che agli esclusi è apparso poco chiaro soprattutto perché il Bando, a loro dire, è stato aperto e chiuso nel giro di 48 ore. Da qui la singolare protesta che apre uno spaccato inquietante che deve far riflettere. Non ci sono state conseguenze penali perché l’atto è stato attribuito ad ignoti.
Pino La Rocca