Nocara. Giovane si toglie la vita, il padre lo trova cadavere

Tutto il paese di Nocara, silente e composto, ha partecipato ai funerali di G. V., 32 anni, che in un afoso pomeriggio di agosto ha deciso di affidare la sua giovane esistenza ad una corda. Le urla strazianti di disperazione del papà Cesare, il primo a scoprire il corpo del figlio penzoloni dal sottotetto, riecheggiano ancora tra i vicoli dell’antico borgo dove il giovane trascorreva un’esistenza apparentemente normale. Un ragazzo educato, un po’ riservato, senza troppi grilli per la testa, dicono di lui i suoi compaesani. Dicono pure che si era lasciato da circa tre anni con la ragazza ma che intratteneva con lei un rapporto tuttora cordiale.
Il suo unico cruccio, forse, comune del resto a gran parte dei giovani dell’estrema periferia della Calabria, era quello di non avere un posto di lavoro che forse avrebbe potuto distrarlo e farlo sentire appagato. Un cruccio, quello della disoccupazione che, insieme ad una situazione esistenziale evidentemente precaria, è sfociato piano piano in un dramma che d’ora in poi peserà come un macigno sui poveri inermi genitori.
Pino La Rocca