In Argentina ambulatorio medico intitolato ad un dottore originario di Trebisacce
Città di Villa Maria in Argentina, gemellata con Trebisacce: qui un Ambulatorio Sanitario di “Assistencia pubblica” realizzato nel cuore della città argentina che si trova in provincia di Cordoba, è stato intitolato al compianto dottor Josè Corigliano originario di Trebisacce, distintosi nel corso della sua attività di medico per grande umanità oltre che per la spiccata competenza professionale. Continuano, con la collaborazione di Mario Stellato delegato del Comune di Trebisacce, i rapporti tra la cittadina jonica e la città di Villa Maria dove risiedono diverse famiglie di origini trebisaccesi che, emigrate in Argentina nel primo dopoguerra, hanno contribuito alla nascita e alla crescita di questa ridente città che sorge nel cuore delle grandi vie di comunicazione che portano da Cordoba a Buenos Aires. Si tratta di una città di circa 100mila abitanti, sede di aeroporto, della Diocesi di Villa Maria e di una Università pubblica, con cui Trebisacce è già gemellata.
Nel corso del suo ultimo viaggio in Argentina Mario Stellato ha visitato il Centro di “Assistencia publica” di Villa Maria ed è stato ricevuto dalle autorità comunali di Villa Maria e dal dottor Raul Marchegiani anche lui di origini italiane che dirige il Centro Medico a cui, oltre al saluto del primo cittadino di Trebisacce Franco Mundo, ha consegnato una lettera del sindaco e un ricordo della cittadina jonica. Alla cerimonia erano presenti tutti i familiari del dottor Josè Corigliano medico-anestesista-rianimatore nato a Trebisacce dove conserva una lunga schiera di parenti che portano il suo cognome ed emigrato in Argentina negli anni ’50 insieme ai suoi genitori. Qui il dottor Josè Corigliano si è laureato in Medicina e specializzato in Anestesia ed ha svolto una lunga e luminosa carriera professionale prodigandosi, in particolare nei periodi bui della dittatura argentina, per affrontare e risolvere le emergenze sanitarie di tutti i pazienti e in particolar modo di quelli più poveri e perseguitati dalla dittatura.
Pino La Rocca