Amendolara punta su “Calipso”. Quando la progettazione studia il territorio

L’Amministrazione comunale di Amendolara, supportata dalla Università della Calabria, dal CNR e insieme ad altri comuni partner ha dato vita ad un progetto unico nel suo genere e sicuramente pilota per il nuovo modo di intendere la progettazione finalizzata allo sviluppo del territorio e quindi tesa ad intercettare finanziamenti. Il progetto “Calipso” che nel nome rievoca omeriche leggende legate alla Secca di Amendolara, vero attrattore di questo piano di sviluppo, è il risultato di una serrata concertazione partita ad ottobre che ha individuato alcuni settori su cui puntare come: l’ospitalità diffusa nel centro storico, le energie rinnovabili, la valorizzazione del Centro Velico, un laboratorio e un campus bio-marino, un centro visite per la divulgazione di quanto si realizza.
Ad Amendolara – invitati dal sindaco Ciminelli e modarati dal giornalista Vincenzo La Camera – hanno dibattuto i promotori dell’ambizioso progetto: la professoressa Mazzuca, referente (dipartimento di Chimica dell’Unical); il dottor Zangaro, redattore del progetto (Referente Terza Missione dell’Unical); la professoressa Piro (dipartimento Ingegneria dell’Unical); il professor Romita (Dipartimento Scienze Politiche e Sociali dell’Unical); il dottor Mercuri (Immagine PCA). L’Unical impegnata in questa Terza Missione si apre al territorio, puntando su “Calipso” che risulta essere il primo esperimento in Calabria a poggiarsi su queste nuove metodologie di progettazione.
Un paniere di idee, messe nero su bianco e controfirmate dai sindaci presenti (nella foto a sinistra) che hanno costituito un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS): Panarace (Canna); Santagada (Castroregio); Trebisacce (Nocara). Con i comuni di Roseto, Montegiordano, Rocca Imperiale, Alessandria del Carretto che hanno comunque, anche loro, aderito al progetto, assieme ad Amendolara come ente proponente.
Il progetto parte dal basso, dalle esigenze del territorio, sovvertendo le vecchie dinamiche del passato che spingevano i comuni, il più delle volte, ad adattarsi ai finanziamenti previsti realizzando qualcosa di inutile. Calipso parla alla Regione Calabria, descrivendo quelle che sono le peculiarità del territorio e gli elementi su cui intervenire mettendo così in grado l’ente di realizzare dei bandi finalizzati a soddisfare quanto previsto.
Vincenzo La Camera