Con l’IPSIA di Trebisacce alla scoperta del mare, fonte di ricchezza per un turismo di qualità
“Il mare quale fonte di ricchezza da tutelare per un turismo di qualità”. E’ stato questo il tema di un Convegno di Studio promosso dall’Istituto I.P.S.I.A. “E. Aletti” di Trebisacce, in occasione della “Settimana Unesco dedicata all’Ambiente”, per parlare del mare e delle sue risorse in chiave turistica, ma parlarne d’inverno e non solo d’estate quando il mare diventa il protagonista delle nostre vacanze. Al Convegno, coordinato dalla professoressa Mirella Franco, oltre a Marilena Viggiano alla sua prima uscita ufficiale come Dirigente Scolastica dell’Istituto, hanno preso parte il sindaco Franco Mundo, il presidente del Club Unesco “Trebisacce-Alto Jonio” Franco Maurella ed il professor Emilio Sperone del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienza della Terra dell’UNICAL.
«Siccome il nostro mare è purtroppo malato – ha detto in apertura la Viggiano – dobbiamo attivarci tutti insieme per una nuovo approccio con esso. E a questo proposito il nostro Istituto, oltre che promuovere tra gli studenti il rispetto dell’ambiente, nella sua ricca dotazione tecnica è dotato anche di un laboratorio mobile che possiamo mettere a disposizione delle istituzioni per il monitoraggio della qualità ambientale». Dopo aver assistito alla proiezioni di immagini del tratto di mare di Trebisacce, sono intervenuti il sindaco Mundo e Maurella.
Ha concluso i lavori il professor Sperone che, da viaggiatore instancabile, da profondo conoscitore e studioso del mare e della fauna marina, con l’ausilio di accattivanti filmati, ha fatto avvicinare gli studenti ed i tanti ospiti presenti al mare, alla sua natura, al suo fascino ed ai suoi abitanti ritenuti più pericolosi che sono gli squali. «Se non conosciamo il mare – ha detto Sperone – non lo possiamo amare come non si può amare una persona che non si conosce e se non conosciamo gli squali continueremo a odiarli come nemici dell’uomo mentre sono le “sentinelle” dello stato di salute del mare, che da noi vengono ingiustamente demonizzati e in altre nazioni come il Sud-Africa vengono invece valorizzati come risorsa turistica».
Pino La Rocca