Roma. Paese24 ospite della mostra internazionale “100 presepi”. Tra creatività e tradizione
Centocinquanta presepi realizzati interamente a mano con materiali pregiati, tradizionali o di riciclo, provenienti da 40 Paesi del Mondo e 13 regioni italiane (Calabria, Toscana, Sicilia, Lazio, Campania, Molise, Puglia, Liguria, Veneto, Umbria, Lombardia, Sardegna, Abruzzo). E’ la storica Esposizione Internazionale “100 Presepi”, giunta alla 41esima edizione e organizzata dalla Rivista delle Nazioni, in mostra a Roma nelle Sale del Bramante di Piazza del Popolo fino all’8 gennaio 2017, aperta tutti i giorni anche festivi (compreso Natale, S. Stefano, Capodanno ed Epifania), con orario continuato dalle 10 alle 20.
Dalla terracotta al legno, dalla porcellana al polistirolo, personaggi e scenografie sono riprodotti e forgiati con diverse tecniche secondo la cultura, le tradizioni e il folklore che rispecchiano la comunità di provenienza. Spazio alla creatività dell’artista calabrese Pierluigi Morimanno che ha utilizzato vetro e cristallo per la sua Natività, a quella pugliese che vede la tradizionale pasta alimentare diventare stella cometa e capanna (nella foto). Ma anche una vongola o un guscio di noce, una piccola sveglia si trasformano in un presepe in miniatura; la canna vegetale è utilizzata per costruire il Colosseo dove nasce Gesù Bambino; il casco delle frecce tricolori dell’Aeronautica Militare è la capanna.
Ancora, il legno di tiglio intagliato a mano per la Repubblica Slovacca; i tessuti in filo d’acciaio per la Svezia, la fibra di abaca per le Filippine o le foglie di granturco per l’Ungheria. E poi, i presepi di fantasia, fatti con bicchierini di plastica dal gruppo scout del Lazio; il materiale elettrico proveniente dalla miniera di Serbariu in Sardegna. E ancora, ventagli, biscotti e cioccolata dalla Campania (nella foto), rame lavorato a mano dalla calabrese Teresa Astorino, il presepe realizzato dalla fondazione “Villa Maraini” onlus di Roma, uova di quaglia e di oca con penne di pavone e di fagiano, contenitori di uova: il tutto utilizzato sempre nel rispetto della sacralità dell’opera.
Una mostra che non può non tener conto della tradizione con i presepi scenografici come quello napoletano ambientato nella Napoli dei primi del ‘900 in Piazza Francese con pastori realizzati secondo la tradizione del ‘700 o quello che riproduce l’antica tonnara spagnola “Su Pranu” di Portoscuso con personaggi a grandezza uomo o il Colle di Santa Lucia nelle Dolomiti, il borgo napoletano arroccato sulla roccia o il suggestivo scenario di Greccio, patria del presepe di San Francesco d’Assisi. Sguardo rivolto anche ai più piccoli (dai 4 agli 11 anni) che possono imparare a costruire i personaggi del presepe, guidati dai docenti e studenti dell’Accademia Belle Arti di Roma, partecipando al Laboratorio “Il Presepe come Gioco” al quale si può accedere gratuitamente con il biglietto d’ingresso alla mostra (obbligatoria la prenotazione -06.8542355/06.3224554). Quest’anno su suggerimento dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato sì, sulla cura della casa comune” nella realizzazione dei personaggi del presepe viene utilizzato materiale riciclato, per sensibilizzare i bambini su questo importante problema che coinvolge tutto il mondo. Infine, particolare attenzione ai paesi colpiti dal terremoto nell’Italia centrale, con una raccolta fondi da versare sul conto corrente che la Regione Lazio ha dedicato per la ricostruzione di queste località. Un artista-presepista ha messo in vendita la sua opera, esposta in mostra, il cui ricavato sarà devoluto totalmente a questo scopo.
Federica Grisolia
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