“Radicazioni” ad Alessandria del Carretto. “Utopie dell’abitare” per scoprire il gusto di restare

Abitare nel “Paese dei dimenticati”. Un paese che frana e scivola verso il mare, dove la strada si sfalda e in più punti viene giù. Abitare ad Alessandria del Carretto, un paesino dell’Alto Jonio cosentino (il più alto del Parco del Pollino), significa resistere, e decidere di restarci non vuol dire farlo per pigrizia o per noia, ma per la volontà di non arrendersi, interrogando i propri luoghi in maniera critica e utopica.
Ed è questo che si farà durante “Radicazioni”, il festival delle culture tradizionali che avrà luogo, come di consueto, dal 20 al 22 agosto, organizzato dall’associazione culturale “Francesco Vuodo”. Tre giornate di incontri, dibattiti, teatro, mostre, laboratori, parate, musica e arte in strada. Cultura e tradizioni, dunque. “Utopie dell’abitare” contro la spersonalizzazione di un paese che, via via, va incontro allo spopolamento e rischia di diventare “fantasma”. Un paese al limite, anche geograficamente. E allora, restare significa fare una diversa esperienza del tempo, dei ritmi e dello spazio.
«Noi – dichiarano gli organizzatori – abbiamo sempre considerato questo limite come linea di partenza, come linea da valicare. “Radicazioni” vi invita a vivere il nostro luogo nelle tre giornate edulcorate da colori, dalla musica, da spettacoli, dai pochi abitanti che si confrontano con i molti visitatori, dal disagio nel raggiungerci. Vi invitiamo a dialogare con noi nei vari incontri, vi invitiamo a diventare megafono/traduttore di un paese che parla una “lingua” fatta di gesti e modi talvolta incomprensibili».
Federica Grisolia