Vescovo Savino: «Bruciare i boschi è terrorismo. Piromani prezzolati assecondano progetti studiati a tavolino»
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Vi parlo come vostro fratello: a voi tutti, dai più giovani agli anziani, rivolgo un appello. La Calabria brucia!
Bruciamo per il caldo torrido di questa estate arida e bruciamo per i vari fuochi appiccati che hanno già sacrificato la vegetazione spontanea ed alcune vite umane. I boschi intorno fino alla Sila sono divorati dalle fiamme alimentate dalla siccità e dal vento: lo scenario è impressionante. E questo lo vedete tutti.
Con il fuoco bruciano anche gli ultimi sprazzi di indignazione, di reazione, di speranza di cambiamento: su questo non posso tacere. Gridiamo insieme che non accettiamo le logiche speculative subite da chi crede che, per una manciata di euro che entreranno nelle sue tasche riassestando le sue precarie condizioni economiche, la distruzione delle piante e delle coltivazioni sia la scelta più efficace. Gli incendiari prezzolati assecondano, forse anche senza consapevolezza, i progetti definiti a tavolino da chi ne trarrà il massimo profitto incurante della sfigurazione della terra.
O cerchiamo insieme cambiamenti possibili rispettosi della meravigliosa terra che il Signore ha donato ai Calabresi, come agli abitanti delle altre Regioni italiane, oppure con il silenzio, l’indifferenza, la rassegnazione diventiamo complici dei misfatti che infliggiamo alla natura pensando di rimanerne illesi. Il manifesto ecologico che Papa Francesco ha indirizzato a tutti con l’Enciclica “Laudato Sii” è un richiamo forte anche per noi, qui dove abitiamo. Bruciare i boschi è terrorismo, è un delitto cosmico: gli alberi sono una risorsa da tutelare e rispettare per difendere l’ecosistema di cui siamo parte, senza esserne i padroni.
Qui come nella lontana Amazzonia! L’appello ai responsabili delle istituzioni politiche e civili come dei mass media è: rompiamo l’atteggiamento di ignavia e fatalismo che blocca ogni reazione e diciamo “basta!”. Non più incendi dolosi! Non più logiche finanziarie che deturpano le risorse naturali!
Custodiamo la terra!
Vostro
✠ don Francesco Savino
“Gli incendiari … assecondano … i progetti definiti a tavolino da chi ne trarrà il massimo profitto incurante della sfigurazione della terra”.
La programmazione della vita sociale (“progetti a tavolino”) dovrebbe essere l’impegno della classe politica. Da più lustri, in Italia, i cittadini verificano, con disappunto, che “coloro che si danno alla politica” (con i loro subordinati) sono interessati più a godere dell’uovo oggi (il loro, naturalmente) che a salvaguardare il bene comune o a progettare il futuro alle nuove generazioni.
Questi incendi estivi, puntuali e periodici, sono una testimonianza dello sperpero che, anche a livello locale, si fa sulle ingenti risorse comunitarie.