“Patto della Legalità per la Sibaritide” contro una visione mafiosa della società
“Patto della Legalità per la Sibaritide” – #senzastatomollo. Un atto fortemente simbolico l’evento di Sibari organizzato dal costituendo Comitato della legalità per la Sibaritide, presieduto provvisoriamente dall’ingegnere Luigi Sauve, titolare di tre strutture alberghiere, e vittima nei giorni scorsi di due attentati incendiari. Ad ospitare la manifestazione, ieri (lunedì), la sala “Dionisio” del Minerva Club Resort di Sibari, alla presenza di tutte le autorità civili e militari, cittadini e associazioni di categoria.
L’obiettivo è quello di «condividere il patto della Legalità per formare una consapevolezza democratico-costituzionale, presupposto indispensabile per un’efficace capacità di resistenza e contrasto alla visione mafiosa della società».
In apertura, i saluti del prefetto di Cosenza, Paola Galeone, e del commissario straordinario del comune di Cassano all’Ionio, Rita Guida. A seguire, gli interventi di: Luigi Sauve, referente del Comitato; Elio Ferraro, avvocato aderente al comitato; monsignor Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio; Eugenio Facciolla, procuratore capo del Tribunale di Castrovillari; Arturo Bova, consigliere regionale e presidente della commissione contro la ‘ndrangheta; Nicola Morra, senatore e presidente della Commissione parlamentare antimafia.
Il Comitato nasce dalla necessità di «assumere consapevolezza dei gravi eventi delittuosi consumati negli ultimi mesi nella Sibaritide: tre omicidi, un’ipotesi di lupara bianca, atti intimidatori incendiari, usura, prostituzione, traffico di sostanze stupefacenti».
I componenti hanno illustrato i punti nevralgici del Patto. Un documento rivolto al Capo dello Stato che, nella qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, «impegni l’alto organo dell’amministrazione giudiziaria ad elevare la circoscrizione ricadente nel comprensorio Sibaritide-Pollino ad ufficio giudiziario operante in una realtà ad alta densità ndranghetista, tale da rendere necessario un intervento che disciplini la permanenza dei magistrati requirenti assegnati per un periodo superiore a quello attualmente previsto utile alla formazione della conoscenza del territorio prima che si proceda alla richiesta di trasferimento presso altro distretto». Inoltre, «il potenziamento della dotazione organica delle forze dell’ordine, accompagnato da interventi di valida formazione professionale nel settore delle investigazioni, dell’intelligence e dell’innovazione tecnologica» e «l’istituzione nella Sibaritide di una scuola per allievi della Guardia di Finanza, quale presidio simbolico proteso a riaffermare la presenza dello Stato».
Dal canto suo, il costituendo Comitato si impegna «ad istituire uno sportello della legalità, di supporto alle vittime di ‘ndrangheta, d’intesa con istituzioni e mondo del volontariato; a chiedere l’abbassamento della soglia di fatturato minimo, necessario per poter richiedere il riconoscimento del rating di legalità, attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ovvero prevedere apposito elenco speciale per le micro imprese; alla lotta alle “banche clandestine”, poiché con la crisi anche l’usura ha subito un vero e proprio boom, segnato dalla presenza fissa della criminalità organizzata nel mercato del credito a nero».
Il Comitato ha annunciato che, sin dai prossimi giorni, avvierà le opportune relazioni con il prefetto di Cosenza, i sindaci, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti delle associazioni di categoria.
Federica Grisolia