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Rocca Imperiale. La violenza contro le donne spiegata agli studenti

Rocca Imperiale. La violenza contro le donne spiegata agli studenti
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Ieri, 27 novembre, si è tenuto nella palestra comunale di Rocca Imperiale, “Il coraggio di non avere paura”, dibattito incentrato sul triste fenomeno della violenza sulle donne e indirizzato soprattutto ai bambini, “futuri adulti”, così come li ha definiti l’avvocato e scrittrice Rosellina Madeo, presente all’incontro. Il suo libro “Femmine e maschi diversi ma uguali”, racconta in modo semplice, a bambini e genitori, il faticoso cammino delle donne, verso la parità dei diritti. Infatti, la maggior parte del pubblico presente era composto dagli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Federico II di Rocca Imperiale, provenienti dai plessi di Montegiordano, Canna e dalla stessa Rocca. Proprio i bambini e i ragazzi hanno aperto l’incontro, cantando il brando “Vietato morire” brano di Ermal Meta che tratta, infatti, di questo argomento.

Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Ranù, Rosaria Suriano, assessore alla Pubblica Istruzione e Sabrina Favale, assessore alla Cultura, il primo intervento ha visto protagonista Rosellina Madeo che ha spiegato ai “futuri adulti” di quanto ognuno sia libero di coltivare le proprie ambizioni indipendentemente dal sesso, che una ragazza potrebbe sognare di giocare nel calcio professionistico mentre un suo coetaneo frequentare corsi di danza senza essere derisi e senza sentirsi sbagliati. Poi è stato il momento dell’avvocato e scrittrice Maria Lovito che attraverso il libro “La gabbia di Anna” di cui è autrice, racconta la storia di una donna, sua assistita, alle prese con una violenza che non lascia alcun livido se non nella propria anima o mente: la violenza psicologica.

L’intento della scrittrice, che fa notare l’assenza di case famiglia e istituti o sportelli anti violenza in gran parte  dell’Alto Jonio, è proprio quello di parlare di questo genere di violenza, secondo lei anticamera di quella fisica, e difficile da portare nelle aule di tribunale a causa delle insufficienti  prove che lascia. La Dirigente Scolastica del Comprensivo, Elisabetta d’Elia ha presentato le diapositive realizzate dagli alunni stessi, e in una di queste, è ricordato un recente caso di femminicidio consumato a Cersosimo (Pz), nella confinante Basilicata. Lei si chiamava Angela Ferrara, uccisa dal marito davanti all’istituto scolastico che frequentava il figlio. A concludere la mattinata di riflessione è stato il vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio, Francesco Savino, che ha sottolineato l’importanza della comunità. «In un Paese diviso in due, un soggetto più fragile subisce più facilmente». Il monsignore scende dal pulpito per parlare tra le ragazze e i ragazzi di violenza, tuonando che «finché ci sarà anche un solo gesto violento “civiltà” sarà solo una parola come tante sul  dizionario».

Francesco Agrelli

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