Dalla parrocchia di Amendolara l’invito a ritrovarsi nel tempo di Quaresima

“Facciamo deserto intorno a noi per rigenerarci e generare… per essere belli dentro”. E’ questo, in sostanza, il messaggio del parroco della chiesa “Madonna della Salute” di Amendolara Marina, don Nicola Arcuri, che ha voluto dare ai fedeli della sua comunità, in occasione del tempo di Quaresima; un cammino iniziato mercoledì 26 febbraio, con l’imposizione delle ceneri e che porterà alla Santa Pasqua. Diversi i riferimenti e gli spunti di riflessione messi nero su bianco e consegnati ai devoti per consentire di vivere al meglio il periodo quaresimale che significa – come affermato da Papa Francesco – tempo di digiunare: «che non è dimagrire, ma fare a meno delle cose inutili. Per fare carità, per pregare, per liberarci dalla violenza verbale. Oggi si insulta come se si dicesse ‘buona giornata’».
In maniera realistica, ma «con uno sguardo al di là dei confini», don Nicola ha parlato di «quattro percorsi rigenerativi» per poter compiere davvero un buon cammino, nel ricordo del Battesimo e in preparazione alla Pasqua: tornare ad essere vigilanti; rinvigorire ciò che rimane e sta per morire; condividere, accogliere e ascoltare la Parola; convertirsi. «La conversione – afferma il parroco – non è solo un semplice e superficiale cambiamento di condotta, ma un cambiamento del pensiero, della mentalità. Senza un radicale cambio di mentalità, che apre la strada a una trasformazione secondo lo Spirito effuso dal Risorto sulla sua Chiesa, sarà per noi sempre più difficile discernere la volontà di Dio e sempre più facile confonderla con i nostri desideri».
Tutti i “percorsi rigenerativi” sono orientati alla riscoperta di se stessi, di un rapporto autentico con Dio, delle Sacre Scritture, delle cose essenziali della vita cristiana, del rinvigorimento della carità, della preghiera comunitaria e personale, contro l’appiattimento della quotidianità, la banalizzazione, il pettegolezzo, il chiacchiericcio e l’invidia che distruggono una comunità. E’ tempo, piuttosto, di meditare in silenzio, rileggere la propria vita, privarsi del superfluo, sconfiggere le tentazioni, andare oltre il proprio “io” e i personalismi per «rinvigorire le relazioni umane e fraterne che – scrive don Nicola – si vivono con sentimenti di stima, cordialità, delicatezza, compassione e accoglienza senza riserve».
Federica Grisolia