Amendolara. Dipendenti comunali e commercianti saranno sottoposti a test diagnostici Covid-19

Il Comune di Amendolara ha acquistato mille test diagnostici in vitro “Vivadiag Covid-19”, una sorta di pre-tamponi per «seguire prontamente test diagnostici in presenza di casi sospetti di positività al virus, stante anche i casi che si stanno registrando nei comuni limitrofi», così si legge nella delibera che ratifica l’acquisto di questi kit per una spesa complessiva di 12.200 euro, iva inclusa. I test, che «darebbero una alta attendibilità soprattutto per il valore negativo», verranno eseguiti in primis (qualora non dovessero verificarsi casi sospetti tra la popolazione) sui dipendenti comunali, polizia municipale e sugli addetti alle attività commerciali, «in quanto soggetti sottoposti più di altri al rischio per via dei continui contatti con terze persone, seppur con le dovute cautele». Ce lo conferma il sindaco, Antonello Ciminelli, che ribadisce come il cittadino individuato sarà sottoposto al test direttamente a domicilio con l’ausilio di un operatore sanitario.
Il test, che prevede il prelievo di una piccolissima dose di sangue con una puntura sul dito, è in grado di dare il risultato in appena quindici minuti, verificando la qualità degli anticorpi IgM e IgG anti-Covid-19. Questi rapid test – da quello che raccomandano gli addetti ai lavori – non possono avere la stessa validità del classico tampone eseguito nei laboratori accreditati delle reti sanitarie regionali, che restano gli unici strumenti ufficiali per certificare la positività o negatività al Coronavirus.
Il Comune li ha acquistati da una azienda di Bitonto (Bari) ma sono prodotti ad Hangzhou, metropoli cinese da qualche giorno uscita dal lockdown. I test diagnostici – spiega il sindaco – saranno gratuiti per le persone individuate dal Comune e a pagamento per i privati che sentiranno la necessità di sottoporsi all’esame. Anche se i test acquistati – che dovrebbero arrivare ad Amendolara tra qualche giorno – sono mille, in realtà si ridurrebbero a 500 in quanto ogni cittadino individuato dovrà sottoporsi a questo controllo una prima volta e, dopo quattordici giorni, una seconda volta. Nel frattempo è stata completata la distribuzione delle mascherine (due a famiglia) sempre ad opera dell’Amministrazione Comunale. Subito dopo Pasqua il sindaco potrebbe firmare un’ordinanza che prevede – sul modello Lombardia – l’obbligo di utilizzare la mascherina.
Vincenzo La Camera