Coronavirus in Calabria. Salgono i contagi. Focolaio in Centro Migranti di Rende

In Calabria ad oggi sono stati effettuati 155.296 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.513 (+22 rispetto a ieri su 1485 tamponi effettuati), quelle negative sono 153.783.
Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:
– Catanzaro: 9 in reparto; 8 in isolamento domiciliare; 186 guariti; 33 deceduti.
– Cosenza: 9 in reparto; 42 in isolamento domiciliare; 446 guariti; 34 deceduti.
– Reggio Calabria: 3 in reparto; 81 in isolamento domiciliare; 285 guariti; 19 deceduti.
– Crotone: 1 in reparto; 10 in isolamento domiciliare; 116 guariti; 6 deceduti.
– Vibo Valentia: 8 in isolamento domiciliare; 82 guariti; 5 deceduti.
Altra Regione o Stato Estero: 130.
Il totale dei casi di Catanzaro comprende soggetti provenienti da strutture di altre province che nel tempo sono stati dimessi. Complessivamente i ricoveri presso l’Ospedale di Catanzaro sono nove, di cui cinque non sono residenti. Dei nove pazienti ricoverati presso il reparto di Malattie infettive di Cosenza, quattro sono “non residenti”.
Nei 22 casi odierni, 20 appartengono a Cosenza. Di questi, sedici sono riconducibili al centro di accoglienza per migranti nella frazione Santo Stefano di Rende (15 migranti su un totale di 37 ed un operatore), due sono riconducibili a focolai già noti, come il “cluster Sardegna” i cui contagiati salgono in totale a 7. Il cluster è partito da tre ragazze che, in momenti diversi, sono tornate da una vacanza in Sardegna.
Il caso rilevato oggi dal Laboratorio di Lamezia Terme, basso viremico, è riconducibile al focolaio generato dalla Sardegna. Il paziente rilevato dall’AO di Catanzaro è riconducibile al CARA di Crotone.
Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 2.755.Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile Nazionale.
Redazione