Contagi inattesi a Nocara. Sindaco “chiude” il paese. «Evitate i contatti»

Dopo Albidona, ancora in una situazione di emergenza ed in attesa dell’importante screening sulla popolazione previsto per domani, tocca a Nocara, altro piccolo centro montano dell’Alto Jonio, vivere da vicino, la preoccupazione dovuta ai contagi da Coronavirus. Dei dodici casi positivi attualmente in paese, sei si sono aggiunti nelle ultime ore costringendo il sindaco Maria Antonietta Pandolfi ad inasprire ulteriormente le misure per contrastare il contagio, oltre quelle già previste in Calabria dalla “zona Arancione”. Per quindici giorni – tra le altre cose previste nell’apposita ordinanza – sarà vietato entrare ed uscire da Nocara salvo che per motivi di lavoro, salute e necessità comprovate. E naturalmente per far ritorno alla propria residenza o al proprio domicilio.
I negozi di generi alimentari chiuderanno alle ore 16. Una sola persona per famiglia potrà uscire per acquistare i beni di prima necessità. Bar, ristoranti e pizzerie chiusi; garantita la consegna a domicilio e l’asporto. I cittadini non potranno sostare senza un valido motivo lungo le vie o in piazza. Chiusa la scuola dell’Infanzia (l’unica presente nel piccolo borgo a circa 850 metri s.l.m. dove vivono appena 300 anime). Chiusi al pubblico anche gli uffici del Comune che, per necessità, riceveranno solo su appuntamento. Cancello serrato anche per il cimitero. «Bisogna evitare e limitare al massimo i contatti, in quanto non essendo ancora chiara l’origine del focolaio, ognuno di noi potrebbe essere un potenziale diffusore del virus», così il sindaco Pandolfi ai suoi concittadini.
Vincenzo La Camera