Redazione Paese24.it

Trebisacce. Chiude il Distretto Sanitario “Jonio Nord”. Medicina Territoriale in ginocchio

Trebisacce. Chiude il Distretto Sanitario “Jonio Nord”. Medicina Territoriale in ginocchio
Diminuisci Risoluzione Aumenta Risoluzione Dimensioni testo Stampa
Print Friendly, PDF & Email

Chiuso il Distretto Sanitario “Jonio Nord”: Medicina Territoriale in ginocchio nel bel mezzo della pandemia! Con l’inopinata e ingiustificabile decisione di chiudere il Distretto Sanitario di Trebisacce l’Alto Jonio subisce, di fatto, il drastico ridimensionamento della Medicina sul territorio che all’interno del sistema sanitario pubblico non è da considerare… un luogo dell’anima ma uno snodo strategico essenziale e imprescindibile, sia nella prevenzione e nella cura dei pazienti sia come filtro per evitare l’intasamento degli Ospedali. Del resto la grave pandemia tuttora in corso e che ha mandato in tilt i pochi ospedali della provincia, ne è la prova più che provata tanto che la Lombardia che possiede una rete ospedaliera d’eccellenza ha fallito la lotta contro il Coronavirus perché nel corso degli anni è stata trascurata la Medicina sul territorio.  Possibile – ci si chiede – che di tutto questo non si siano resi conto i vertici dell’Asp Cosentina che, nel bel mezzo della pandemia, operando dietro una scrivania da aridi burocrati, senza conoscere a fondo il territorio, senza interfacciarsi con la Conferenza dei Sindaci e, soprattutto, facendo carta straccia delle linee-guida tracciate dalla Struttura Commissariale Regionale che nella provincia di Cosenza ha previsto la riconferma di n. 6 Distretti e non di 5, hanno pensato bene di chiudere, senza giustificati motivi, il Distretto Sanitario “Jonio-Nord” e di creare un Mega-Distretto su tutta l’Area Jonica.

Un Mega-Distretto che va da Cariati a Rocca Imperiale (oltre 100 chilometri e con paesi come Nocara e Campana distanti oltre 150 Km. tra loro) dando vita a un autentico mostro la cui gestione di certo si rivelerà caotica, disorganica, ingovernabile e, di conseguenza, con grave pregiudizio per la Medicina Territoriale di tutta la Sibaritide. Un progetto, questo, che probabilmente già  covava già sotto la cenere, altrimenti non si sarebbero fatti passare 4 mesi (dicembre 2020) di “vacatio” dal pensionamento del già Direttore Genova prima di decapitare il Distretto “Jonio-Nord”. Certo che di meglio non poteva fare il nuovo Commissario Straordinario dell’Asp Cosentina venuto anch’egli da lontano, calato anche lui dall’alto e ansioso, forse, di mettersi al petto la medaglietta di aver soppresso, senza tener conto dei dati di produttività del Distretto, un segmento della Medicina Territoriale. Quello che però fa impressione è il fatto che i suoi più stretti collaboratori, che invece non vengono da tanto lontano e che conoscono le gravi criticità della nostra sanità, non lo abbiano distolto da un disegno così rischioso e impattante sulla Medicina Territoriale. Disegno che purtroppo, tranne alcune lodevoli eccezioni registratesi solo nell’Alto Jonio, hanno subìto senza battere ciglio anche i Sindaci della Sibaritide. L’ha subito, in particolare, il Sindaco di Corigliano-Rossano quale Presidente della Conferenza dei Sindaci che, invece di chiamare a raccolta i colleghi e di capeggiarne la rivolta, forse avrà pensato che il Distretto unico poteva assegnare più potere alla nuova Area Urbana e contribuire così a legittimare la fusione tra Corigliano e Rossano, come del resto, seppure in tempi e in condizioni diverse, hanno fatto i suoi predecessori che, allorquando sono stati chiusi gli Ospedali di Cariati e di Trebisacce, invece di associarsi alla battaglia dell’Alto e del Basso Jonio, hanno fatto festa e brindato, salvo poi a rendersi conto a posteriori che si trattava di un terribile boomerang per tutti. Sarebbe infatti un terribile errore strategico, oggi, pensare che la nuova Area Urbana, seppure dotata di 80mila abitanti, da sola e senza il sostegno convinto di tutti i Sindaci e degli oltre 100mila abitanti dell’area jonica, possa segnare in positivo la storia della Sibaritide. L’Area Urbana continuerà invece a essere un treno trascinato da una grossa locomotiva ma senza avere vagoni al seguito e, in queste condizioni, non riuscirà, nonostante tutti i buoni propositi, ad essere un valore aggiunto per tutta la Sibaritide e ad affrancarsi finalmente dall’ingombrante egemonia di Cosenza.

Pino La Rocca 

Condividilo Subito
Subscribe
Notificami
guest

1 Comment
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Francesco
Francesco
3 anni fa

La soluzione possibile è una sola: fare un unico ente che metta insieme tutti i comuni dell’ex Comunità Montana Alto Jonio. Occorre fare massa critica, non ha senso tenere in piedi nel 2021 comuni con meno di 500 abitanti. Solo così l’Alto Jonio può rivendicare quelli che sono i diritti più elementari.