Oriolo. Niente abbraccio popolare per San Giorgio e San Francesco. Il Covid ferma ancora la festa
Per il secondo anno consecutivo la pandemia ha bloccato ogni tipo di manifestazione civile
Per il secondo anno consecutivo nella sua storia, la comunità di Oriolo non potrà festeggiare ed onorare il santo patrono San Giorgio Martire e il santo protettore San Francesco di Paola con il consueto, caratteristico e devoto abbraccio popolare che tanto contraddistingue questi giorni di festa nel borgo dell’entroterra jonico cosentino. L’anno scorso, Oriolo si trovava in Zona Rossa con una situazione epidemiologica ben diversa da quella odierna con il paese che sta vivendo questi giorni di feste patronali con un centro vaccinale operativo e a disposizione del territorio, un messaggio di speranza e di rinascita. A disposizione dei fedeli non mancheranno le sante messe con tutte le precauzioni del caso, ma niente festa popolare con quei festosi bagni di folla durante le processioni che presto torneranno ad infiammare i cuori degli oriolesi e non solo.
Si susseguono in queste ore i ricordi malinconici sui social network degli anni passati dove il calore umano e la devozione inondavano ogni vicolo ed ogni abitazione. Oggi l’atmosfera è sommessa, si vive un tempo di attesa. E forse mai come quest’anno, le feste di Oriolo si vivranno ancor di più nella preghiera di intercessione a San Giorgio Martire e San Francesco di Paola di cui Oriolo conserva una preziosa reliquia, l’alluce del piede destro.
«I giorni 22, 23 e 24 aprile per la comunità di Oriolo rappresentano da sempre non solo una tradizione ma delle feste religiose che assumono un valore identitario importante – ha commentato il sindaco, Simona Colotta -. Tra i tanti divieti di questo periodo uno dei più sofferti, per la nostra comunità, è sicuramente quello che esprime l’impossibilità di svolgere le tradizionali manifestazioni religiose in onore dei nostri amatissimi San Giorgio e San Francesco. Siamo fiduciosi che l’anno prossimo potremo ritornare a festeggiare i nostri venerati santi come meritano. Nonostante tutto – conclude il primo cittadino – non verrà mai meno la devozione e la gratitudine nei confronti dei nostri San Giorgio e San Francesco, un amore inesauribile che affonda le radici nella storia della nostra comunità».
Vincenzo La Camera