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Morano. Si torna a parlare di impianto rifiuti. Minoranza sul piede di guerra. «Poca trasparenza»

Morano. Si torna a parlare di impianto rifiuti. Minoranza sul piede di guerra. «Poca trasparenza»
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di Vincenzo La Camera – Si torna a parlare a Morano Calabro, nel Parco Nazionale del Pollino, di un impianto provinciale di trattamento rifiuti, dopo che la proposta dell’Ecodistretto formulata nel 2019 si era conclusa con un nulla di fatto. La Minoranza del Comune, guidato dal sindaco Nicolò De Bartolo, ha drizzato subito le orecchie di fronte a questa nuova proposta di un impianto di trattamento rifiuti («piattaforma ecologica»), umido escluso, al servizio dei 150 comuni della provincia (oltre 700.000 abitanti). Questa iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza dei capigruppo in Consiglio Comunale, mercoledì scorso, allargata ad alcuni rappresentanti politici del territorio. «I rappresentati politici del comprensorio presenti, i due di FdI, il capogruppo di “Insieme per Morano” ed il rappresentante di FI, si sono dichiarati entusiasti dell’idea e cioè di seppellire Morano con la spazzatura di tutta la Provincia di Cosenza», commentano i consiglieri comunali di Minoranza Giannatale Tramaglino e Domenico Lombardi per il gruppo “MoranoLAb”.

Inoltre «Il capogruppo di Morano Democratica – informano sempre i due consiglieri comunali – ha proposto un preliminare referendum popolare, subito bocciato dal sindaco e dagli amministratori presenti, mentre, il Partito Democratico ha richiesto gli elaborati progettuali, denunciando la carenza di informazioni, per discuterne, anche all’interno del proprio Circolo». MoranoLAb insieme all’attivista del M5S presente, hanno espresso contrarietà abbinata a preoccupazione. «Difenderemo sempre e comunque, la Delibera di Consiglio approvata il 02 ottobre 2019, che sancisce: l’indisponibilità di realizzare eventuali impianti, discariche provinciali e/o regionali e lo stoccaggio dei rifiuti sul territorio comunale, ad esclusione delle sole isole ecologiche comunali». I consiglieri comunali di MoranoLAb si dicono pronti ad una mobilitazione popolare «per respingere, ancora una volta, questa ignobile aggressione e riaffermare, oggi come tre anni fa, una scelta che difenda diritti e interessi veri dei moranesi e non di chi vuole fare di Morano Calabro una discarica a cielo aperto».

 

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